Giorgio Armani: “Ai giovani dico, non cedete alle mode effimere. L’eleganza nasce dall’intelligenza. Sono certo che la sobrietà sia sempre una qualità vincente”

Alla soglia dei suoi 90 anni, lo stilista Giorgio Armani ripercorre la sua lunga carriera nel primo numero della rivista U la Repubblica. In un’intervista esclusiva, il re della moda milanese riflette su ciò che gli piace e non gli piace nel mondo attuale della moda.
Armani non risparmia critiche per ciò che definisce un “divertimento” più che vera moda: “Non mi piace che chiamino moda quello che in realtà secondo me è solo un divertimento: un divertimento di chi ha disegnato, di chi ha prodotto, e che cerca disperatamente una strada nuova, dimenticando che poi la strada nuova è sempre quella vecchia.”
La sua visione dell’eleganza è invece fatta di sobrietà e discrezione: “Amo le cose sottili, la discrezione, l’eleganza che nasce dall’intelligenza. Sono certo che la sobrietà sia sempre una qualità vincente.”
Eppure, nonostante la sua fama e i riconoscimenti istituzionali, ciò che più emoziona Armani è l’affetto dei giovani. “Quando vado a vedere giocare il basket, c’è una fila di ragazzini che mi saluta agitando la manina. È bello. L’affetto della gente: quello mi emoziona davvero.”
Alla domanda su cosa distingue il suo lavoro, Armani risponde con la sua innata modestia: “Ciò che distingue il mio lavoro è il non credere a un gioco facile. Non credere a una soluzione che sa di innovazione fine a se stessa, che non tiene conto del fatto che alla fine la gente si veste in maniera logica.”