Sfascio della scuola italiana, coinvolti anche i maestri: necessari rigore e severità

Mario Giordano, su Panorama, partendo dal tema dei compiti per le vacanze, ha effettuato una dura critica alla scuola italiana, che da tempo ormai sforna “troppi asini”.
Compiti per le vacanze
Giordano si mostra favorevole al fatto di lasciare meno compiti durante le vacanze e suggerisce di utilizzare, ai fini del recupero degli studenti, il tempo sprecato durante l’anno scolastico:
È piuttosto assurdo vedere quello che succede abitualmente nelle scuole, dove per mesi si tollerano ritardi, assenze, professori mancanti, occupazioni, autogestioni, giorni perduti, escursioni inutili, salvo poi scaricare pagine e pagine da studiare durante le vacanze per tentare di recuperare il tempo perduto. Sarebbe meglio fare il contrario, non vi pare? Usare il tempo del riposo per riposare e quello della scuola per fare i compiti.
Concorso maestri: “orrori grammaticali”
Giordano, prosegue la sua disamina, affermando che dai ragazzi non si può pretendere più di tanto, considerato il livello dei docenti, come testimoniato dall’ultimo concorso per la scuola dell’infanzia e primaria, che ha visto 7 maestri su 10 bocciati.
Tali maestri, scrive ancora Giordano, sono tutte persone che insegnano da anni, precari, molti laureati. E nei loro compiti sono saltati fuori errori incredibili: «L’alunno a bisogno di» (senza acca), oppure «gli strumenti utilizzati ha un’importanza» (singolare), doppie dimenticate («la strutura»), apostrofi messi a caso («un’evento»), orrori grammaticali vari (da «aquistato» a «discendente»), per non dire della lunga teoria di «qual’ è», «ogniuno», «cmq» e «xké». Una serie di abbreviazioni in stile smartphone da fare invidia a quel famoso concorso per magistrati in cui un candidato, sentendosi probabilmente molto intelligente, scrisse «veperata quaestio». Ma certo: veperata. La «x» si usa solo negli sms.
Necessari rigore, disciplina e serietà
Al termine della sua analisi, Giordano evidenzia che lo sfascio della scuola è da attribuire alla mancanza di rigore e disciplina, che ha fatto passare messaggi lassisti e che ha dato luogo a promozioni facili, esami farlocchi, ricorsi al Tar contro ogni voto insufficiente, oltre che naturalmente contro la bocciatura, e con i genitori sempre pronti a trasformarsi nei sindacalisti dei figli asini.
Chiede, infine, al Ministro di invertire la rotta: Ci piacerebbe che si invertisse la tendenza. E che dopo queste vacanze, ben godute e ben vissute, come chiede il ministro, alla ripresa della scuola ci fossero fin da subito segnali evidenti di disciplina, rigore, serietà e severità. Chiediamo troppo?