Gilda dice no al fondo per il miglioramento dell’offerta formativa: “Non firmiamo”
La FGU-Gilda degli Insegnanti non firma il contratto sul FMOF (Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa) 2020/2021.
A motivare la decisione è la posizione da sempre assunta dalla Gilda, e ribadita anche durante il recente confronto con il ministero dell’Istruzione, per cui le somme dell’ex bonus merito istituito dalla legge 107/2015, pur se nell’ambito della contrattazione d’istituto, devono essere comunque destinate ad incentivare le attività degli insegnanti e non distribuite a tutto il personale scolastico.
”Si tratta di 142.800.000 euro destinati in origine soltanto ai docenti e che con questo contratto vengono messi nel calderone del FIS (Fondo delle istituzioni scolastiche) – spiega Rino Di Meglio,
coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti – estendendo a tutto il personale l’accesso al fondo, demandando alla contrattazione di istituto la ripartizione e i criteri di distribuzione e scaricando
sulle RSU l’individuazione dei destinatari, con i prevedibili conflitti che questo può creare”.
”In attesa di far confluire queste risorse nel CCNL, così da incrementare lo stipendio di tutti i docenti, – prosegue Di Meglio –avevamo chiesto che le somme dell’ex-bonus merito fossero separate dal
FIS e riservate alle attività svolte dai docenti anche come forma di riconoscimento aggiuntivo legato alla didattica a distanza garantita a proprie spese e con risorse proprie. Di fronte alla netta contrarietà
dell’Amministrazione, abbiamo dunque deciso di non siglare il contratto e – conclude il coordinatore nazionale – invitiamo le RSU di ogni scuola a difendere i sacrosanti diritti e interessi dei docenti,
proponendo che la quota dell’ex-bonus merito sia finalizzata al lavoro aggiuntivo del solo personale docente”.