Gianni Rodari e l’importanza del gioco: non è un elemento di disturbo, ma stimola creatività, curiosità e apprendimento. Un video da mostrare a scuola

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Un video pubblicato dall’account social di Rai Cultura riporta un momento prezioso del 1975, in cui Gianni Rodari, durante un incontro con una classe quinta elementare di Roma, riflette sull’importanza del gioco e della libertà di espressione per i bambini. Le sue parole, ancora oggi attuali, offrono spunti fondamentali per ripensare il ruolo della scuola e il rapporto tra insegnamento e creatività.

La scuola che costruisce

Rodari sottolinea come gli insegnamenti tecnici – leggere, scrivere e fare di conto – siano essenziali e debbano essere appresi seriamente. Tuttavia, aggiunge che il gioco non è un elemento di disturbo, ma un contributo fondamentale all’educazione linguistica. Secondo lo scrittore, la scuola non deve limitarsi a seguire passivamente le inclinazioni spontanee dei bambini, ma deve costruire partendo dalla loro cultura, dalla loro lingua e dalle loro curiosità. “La scuola costruisce, se no non sarebbe scuola”, afferma Rodari, evidenziando l’importanza di un’educazione che aiuti i bambini a esprimersi e a sviluppare il proprio pensiero in modo strutturato.

Il gioco come apertura mentale

Rodari difende il valore dei “giochi fantastici”, strumenti che, a suo avviso, non solo stimolano la creatività, ma contribuiscono anche alla formazione del pensiero logico e scientifico. Attraverso il gioco, i bambini possono esplorare nuove direzioni, sviluppare la loro immaginazione e, al contempo, rafforzare le basi del ragionamento. Durante l’incontro, Rodari propone un semplice esercizio: misurare il tempo senza strumenti, un’attività che unisce divertimento e riflessione, dimostrando come il gioco possa essere un mezzo educativo potente.

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