Giannelli (Anp): no a concorsi/sanatorie, dare alle scuole poteri assunzionali. Presidi assumono amici? Nessuno rischierebbe [VIDEO INTERVISTA]

“Chiedo che le scuole siano dotate di poteri assunzionali, che non significa che decide il dirigente scolastico, a parte che potrebbe deciderlo benissimo come si fa in altri paesi”. Così il presidente dell’Anp Antonello Giannelli durante il live di Orizzonte Scuola Tv.
“Dimentichiamo – spiega Giannelli – che nelle scuole c’è il Comitato di valutazione, ossia quell’organo collegiale che dà un parere obbligatorio sul superamento del periodo di prova da parte dei docenti”.
“Quindi, se questo Comitato è capace e idoneo a dare un parere sul superamento del periodo di prova e questo può portare al licenziamento, perché non può dire la sua al momento del reclutamento? Perché non può tenere un colloquio con il docente e dare un parere iniziale?” chiede il presidente Anp.
Poi magari sarà il dirigente scolastico, con un suo provvedimento, a decidere l’assunzione- aggiunge – ma lo farà sulla scorta del parere dei colleghi docenti, che più di tanti altri possono valutare se una persona sia effettivamente capace di insegnare. Si tratterebbe di un concorso su base di singola scuola, qualcosa che sarebbe molto più vicino ai bisogni delle scuole”.
“La procedura dei concorsi – continua – è di fatto completamente fallimentare, su 800mila posti di insegnamento, abbiamo 250mila che non hanno persone di ruolo, ogni anno alimentiamo il precariato. Anziché fare dei concorsi/sanatorie, non sarebbe meglio fare una valutazione a livello di scuola avvalendosi del Comitato di valutazione? Sarebbe molto più sano”.
“Mi fanno ridere – conclude Giannelli – quelle persone che dicono che il preside assumerebbe gli amici suoi: quale preside metterebbe a rischio la propria poltrona assumendo persone incapaci di fare gli insegnanti? Ma, ripeto, con il comitato di valutazione che è composto di più docenti che danno il loro parere, sarebbe veramente singolare se tutti assumessero i loro amici. Chi dice queste cose ha un idea dell’Italia molto peggiore di quella che è in realtà. Quindi dobbiamo avere un po’ più di fiducia in noi stessi e guardare al futuro con un po’ di ottimismo”.