Ghali: “Con la musica posso cambiare la mente degli italiani. Vedere i bimbi all’asilo che cantano le mie canzoni mi fa pensare che la mia missione è compiuta”

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Il cantante Ghali, in un’intervista rilasciata a Vanity Fair, riflette sul ruolo sociale della musica e sull’importanza dello Ius Scholae. L’artista, che ha portato al Festival di Sanremo 2024, il brano “Casa Mia”, carico di significato sociale, si dice convinto del potere della musica di influenzare le nuove generazioni.

“Non so se le mie azioni portino un cambiamento effettivo, però quando vedo che alcuni bambini all’asilo cantano in coro Casa mia, mi viene da pensare: missione compiuta”, afferma Ghali. “Crescendo daranno sempre più significato a quel testo che ora gli è andato sottopelle. È il massimo che un artista possa fare”. Il cantante, pur consapevole di non poter cambiare la mentalità di tutti gli italiani, crede di poter influenzare “i nuovi italiani”.

Ghali esprime poi il suo sostegno allo Ius Scholae, dichiarandosi non sorpreso dalla chiusura del governo su questo tema. “Vedo semplicemente che c’è l’occasione di firmare un referendum che forse potrebbe cambiare alcune cose”, commenta. L’artista conclude l’intervista con un riferimento alla sua esperienza personale: “Io sono diventato italiano a 18 anni, nonostante fossi nato qui, sapessi parlare solo l’italiano e non l’arabo e avessi frequentato solo scuole italiane“. Una dichiarazione che sottolinea l’importanza del legame tra scuola e cittadinanza, al centro del dibattito sullo Ius Scholae.

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