Gesto Fioramonti rivoluzionario, siamo alla frutta… secca. Lettera

Inviata da Roberto Scola – Lettera aperta all’ormai ex ministro della Pubblica Istruzione Fioramonti. Carissimo ex Ministro Fioramonti, chi Le scrive è un Docente della Scuola italiana, la stessa Scuola che tutti vogliono riformare ma nessuno riforma.
Ogni Ministro ha voluto dare un nome al suo operato, ricordo io, che ho pressappoco la sua età la Riforma Berlinguer, poi quella del compianto Ministro De Mauro, poi la Riforma del Ministro Gelmini e così via. Tutti vogliono cambiare la Scuola ma mai nessuno come Lei è stato pronto a un gesto tanto anormale quanto rivoluzionario: le dimissioni. In un mondo dove nessuno molla la poltrona, Lei ha avuto il coraggio di dimettersi ad un principio sacrosanto, per avere una Scuola migliore servono risorse economiche importanti, quelle risorse che tutti promettono ma nessuno poi concretamente cerca di avere. Non sono stato d’accordo su molte sue esternazioni ma devo dire che quello che ha fatto è davvero clamoroso.
Paragono il Suo gesto, con le dovute proporzioni, a quello di Papa Ratzinger, non riuscendo a cambiare il mondo che gli appartiene, cambia lui impostazione e metodo di approccio, sacrificando se stesso, il
proprio vissuto, le proprie aspirazioni. Servire una Chiesa, servire uno Stato,
richiede impegno ma soprattutto onestà morale ed intellettuale: Quando a Lei, Carissimo ex Ministro Fioramonti è stato negato tutto ciò, non ha esitato un attimo a lasciare il Suo incarico ma anche a lanciare un grido di dolore in cui versa la Scuola italiana. Una Scuola martoriata che tutti vorremmo cambiare: docenti, discenti e genitori.
Avevo qualche remora quando a metà dicembre aveva manifestato apertamente il suo malcontento: “La scuola in questo Paese
avrebbe bisogno di 24 miliardi. I 3 miliardi che io ho individuato, non sono la sufficienza” ma rappresentano «la linea di galleggiamento». Caro ex Ministro Fioramonti, Lei da oggi sarà ricordato per aver voluto servire questa Scuola: “nave senza nocchiere in gran tempesta”. Da oggi Lei è un esempio da seguire. Purtroppo il popolo italiano constata ancora una volta che Ricerca e Istruzione contano meno di niente. Se non si riesce a trovare tre miliardi per le nuove generazioni siamo alla frutta, per giunta secca in periodo natalizio.