Gestire eventi calamitosi a scuola come si fa in Giappone. Scarica un vademecum da usare nella tua scuola
L’arcipelago giapponese è circondato dal mare ed è situato ai confini delle placche nel mare e sulla terra. Pertanto, sin dai tempi antichi, il Giappone ha dovuto affrontare numerosi disastri naturali, tra cui terremoti, tsunami e tifoni. Come risaputo, il Giappone è una superpotenza nella prevenzione dei disastri e conduce attivamente l’educazione ai disastri per proteggere quotidianamente la vita dei bambini dai disastri naturali che potrebbero verificarsi in qualsiasi momento. Il nostro contributo esamina lo stato attuale dell’educazione ai disastri in Giappone insieme alle iniziative correlate.
L’educazione alla sicurezza attraverso l’educazione ai disastri in Giappone
L’educazione alle catastrofi è condotta, nell’industrializzato Giappone, in tutta la catena dell’istruzione e della formazione, a partire dagli asili nido, dalle scuole elementari, medie e superiori, coinvolgendo, evidentemente, come non potrebbe esserlo, anche le università, in modo che i lavoratori e gli utenti possano proteggersi dalle catastrofi. In Giappone, proprio in questo mese, viene dedicata una intera settimana alla prevenzione delle catastrofi alla quale, oltre agli scolari, partecipano regolarmente anche gli adulti che lavorano nelle scuole, nei corsi di formazione, nelle università e, in taluni casi, anche i genitori volenterosi. Negli ultimi anni – si legge in un documento del “Ministero degli Esteri” – si sono verificati più disastri naturali, come il terremoto e lo tsunami di Tohoku del 2011, dove il terremoto più potente mai registrato in Giappone ha prodotto un enorme tsunami. Si stanno effettuando delle revisioni alla luce di questo aumento dei disastri naturali, e l’importanza della prevenzione dei disastri è sempre più riconosciuta in generale.
Informare le persone sulla prevenzione dei disastri: anche nelle scuole si ha al centro la prevenzione
Iniziative per informare le persone sulla prevenzione dei disastri vengono portate avanti attivamente in diverse località del Giappone. A Tokyo, in ogni famiglia vengono distribuiti opuscoli con informazioni su ciò che le persone possono fare in questo momento per prevenire i disastri, al fine di sensibilizzare le persone sulla prevenzione dei disastri. Si parla, sempre più diffusamente, e con grande interesse, di “Riduzione del rischio di catastrofe”. Si tratta di un termine che vuole minimizzare il danno a seguito di un disastro conoscendo i pericoli che circondano ciascuno di noi. Questo è un concetto importante per la prevenzione delle catastrofi negli ultimi anni.
Slogan sulla prevenzione dei disastri tramandati nel corso degli anni e la regolare educazione ai disastri
In Italia non abbiamo mai avuto una seria e martellante campagna di informazione e di sensibilizzazione sul tema. In taluni casi e in corrispondenza dei grandi eventi ci si è soventi impegnati a fare il punto sulla prevenzione e sui comportamenti da assumere, in generale parlando. Il nostro quotidiano è tornato spesso sul tema, facendone una questione culturale e di sensibilizzazione. In Giappone la questione è di ben più ampie proporzioni. La regione del Tohoku in Giappone ha uno slogan chiamato “ Tsunami Tenenko ” che è stato tramandato fin dai tempi antichi. ” Tendenko ” significa “ognuno individualmente”, quindi ” Tsunami Tendenko ” viene utilizzato per incoraggiare le persone a correre da sole in un luogo elevato piuttosto che attardarsi a salvare cose materiali, perché uno tsunami arriverà, sempre e comunque, dopo un grande terremoto. I bambini che hanno imparato questo slogan durante l’addestramento all’evacuazione nelle scuole giapponesi (cosa che avviene regolarmente e, sovente, settimanalmente) hanno avuto un alto tasso di sopravvivenza durante il terremoto e lo tsunami di Tohoku. In questo modo, la regolare educazione ai disastri tenuta nelle scuole elementari giapponesi con lezioni del passato gioca un ruolo significativo nella protezione della vita dei bambini.
La vita reale, le catastrofi, l’educazione ai disastri e la scuola elementare Motoshiro
Nellaa città di Toyota, al centro tra Tokyo e Osaka, la scuola elementare Motoshiro conduce ogni anno corsi di formazione sull’evacuazione per prepararsi a incendi e terremoti. Gli studenti studiano i percorsi di evacuazione e poi percorrono a piedi il percorso fino a un rifugio di evacuazione sul tetto di un vicino centro commerciale, in caso di maremoto, o in un luogo sicuro, individuato appositamente, in caso di incendio o di altra tipologia di catastrofe naturale. Questa scuola elementare è anche partner di un’università e misura il tempo effettivo impiegato per l’evacuazione utilizzando il GPS. I dati raccolti vengono utilizzati per la formazione sull’evacuazione dell’anno successivo, ad esempio per considerazioni sul percorso migliore da percorrere o sull’opportunità di scegliere impermeabili o ombrelli in caso di pioggia.
La rete di comunicazione tra genitori e istituzione scoalstica: la scuola elementare Tsurukawa Daini nella città di Machida
La scuola elementare Tsurukawa Daini nella città di Machida, nella capitale del Giappone, Tokyo, organizza ogni anno un incontro mattutino sulla prevenzione dei disastri, in cui gli studenti imparano le azioni da intraprendere per proteggere le loro vite dai disastri. Comprendendo – si legge in un documento appositamente predisposto dal Ministero degli Esteri del Giappone – i punti chiave dell’evacuazione, le cose a cui prestare attenzione durante le forti piogge e i luoghi che rappresentano un pericolo come fiumi e scogliere nelle vicinanze, gli studenti acquisiscono una maggiore consapevolezza sui disastri. Il personale della scuola afferma che gli studenti sono diventati in grado di rimanere consapevoli e di agire quando si avvicina un tifone. La scuola organizza anche corsi di formazione in cui i genitori vanno a prendere i propri figli, simulando una situazione in cui si verifica un grande terremoto. In questa formazione, la scuola elementare si prende cura degli alunni finché i loro genitori o tutori non vengono a prenderli perché, dopo un terremoto, i trasporti pubblici si fermerebbero e non potrebbero tornare a casa da soli. Questa formazione aiuta a sviluppare una rete di comunicazione tra la scuola e i genitori. In Giappone è comune che gli studenti tornino a casa insieme in gruppo quando un tifone è vicino o in altre situazioni simili. Le scuole possono utilizzare l’invio collettivo di e-mail per avvisare le squadre di pattuglia di sicurezza locali e i tutori, consentendo agli insegnanti di condurre gli studenti nel luogo in cui gli studenti si sono separati, mentre la gente locale veglia su di loro per assicurarsi che tornino da scuola in sicurezza. C’è una famosa frase per la prevenzione dei disastri che ogni bambino in Giappone conosce: “non spingere, non correre, non parlare e non tornare indietro”. Oltre a questa frase, questa scuola include nelle sue istruzioni “non avvicinarsi”,
Le strutture di apprendimento esperienziale sulla prevenzione dei disastri
Il Giappone dispone di numerose strutture di apprendimento esperienziale sulla prevenzione dei disastri in cui è possibile conoscere i disastri e anche sperimentare disastri simulati. L'”Honjo Life Safety Learning Center” appartiene ai vigili del fuoco di Tokyo e offre un popolare tour di esperienze a cui le famiglie possono partecipare insieme. In questi centri è possibile divertirsi mentre si impara acquisendo una esperienza pratica nella prevenzione dei disastri attraverso altre sessioni, oltre a queste due. Ad esempio, una simulazione di terremoto ti consente di sentire le stesse scosse di un terremoto realmente avvenuto in passato. C’è anche una simulazione di un forte temporale in cui entri in una macchina che produce forte pioggia e vento proprio come in un tifone. Un labirinto di fumo ti insegna come evacuare in caso di incendio, mentre un muro meteorologico anomalo pratico offre un’esperienza bidirezionale sotto forma di quiz. Un membro dello staff del centro ha detto: “È importante capire che i disastri fanno paura. Ciò ti consente di pensare a quali azioni puoi intraprendere successivamente.
Il Vademecum dell’Istituto Comprensivo Renato Guttuso di Carini
E poi abbiamo l’Italia, nella quale non abbiamo un sistema talmente complesso di formazione. C’è però una grande attenzione mostrata al tema. Come quello, ad esempio, dell’Istituto comprensivo “Renato Guttuso” di Carini (PA), diretto con competenza dal dirigente scolastico professoressa Valeria La Paglia, che spinge, con determinazione, il suo personale e gli studenti, a sperimentare, anche con simulazioni per singole classi, gli eventi calamitosi. Serve una prevenzione costante e servono le prove di evacuazioni generali ed improvvise, ma anche gli addestramenti singoli che ti permettono di incidere di più e meglio sulla coscienza di allievi e personale. Il vademecum che si allega, predisposto anche con la collaborazione con il Responsabile S.P.P. Ing. Antonio Franco, denominato “VADEMECUM DELLA SICUREZZA. Informativa per docenti e personale ATA” è un eccellente strumento per definire procedure e indicare strategie.