Gestione delle crisi comportamentali a scuola, ecco come fare. Con “Schema dei compiti e dei ruoli nella gestione delle crisi” e “Verbale di chiamata al 118”

La prima domanda che ciascuno di noi potrebbe porsi, in caso di presenza di molteplici alunni con crisi comportamentale, è collegata alla motivazione o alla necessità di prevede, nella scuola, un “Piano di Prevenzione delle crisi comportamentali a scuola”. Tenderemo a dare una motivazione collegandoci all’attenta analisi effettuata dai docenti dell’Istituto Comprensivo di Sant’Agata Bolognese (Bo) diretto con spiccate capacità manageriali e didattiche dal dirigente scolastico dott. Vincenzo Tinaglia.
Linee generali
Nelle sue linee generali, come si legge sul Piano dell’Istituto Comprensivo di Sant’Agata Bolognese (Bo), rappresenta:
- un tema prioritario per la contrattazione integrativa di istituto;
- un tema prioritario nel piano di formazione del personale scolastico di cui alla
Legge 107/2015; - una parte del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) della scuola, quindi del Rapporto di Autovalutazione (RAV) e del Piano di Miglioramento (PDM);
- una parte rilevante del Patto di corresponsabilità educativa, nel quale vanno inseriti specifici accordi scuola/famiglia; prevedendo, dopo serie di incontri dedicati al tema, anche incontri con specialisti, formatori, Unità Operative di Neuropsichiatria per l’Infanzia;
- un tema prioritario nella formazione dei Dirigenti Scolastici (anche in relazione agli aspetti giuridici e dei profili di responsabilità);
- un tema prioritario nei rapporti con le Unità Operative di Neuropsichiatria per l’Infanzia e i Servizi Sociali; – indicare chi deve fare che cosa al momento in cui si manifesta una crisi comportamentale (in parallelo alla gestione delle situazioni di crisi create da altre cause);
- come deve essere redatto il rapporto sulla crisi (tramite form preimpostato) ed entro quanto tempo, rapporto da allegare al registro e da inviare al Dirigente Scolastico;
- come devono essere informate le famiglie ed eventualmente i curanti o i servizi sociali;
- descrizione, in linea generale, delle situazioni che richiedono la segnalazione alla Procura dei Minori da parte del Dirigente Scolastico;
- descrizione, in linea generale, delle situazioni che richiedono la segnalazione ai Servizi Sociali da parte del Dirigente Scolastico;
- in quali casi è necessario chiamare il 118;
- le linee generali della prevenzione: analisi funzionale del comportamento esplosivo e successive elaborazioni;
- la gamma degli strumenti pedagogico-didattici a disposizione dei docenti per prevenire le crisi comportamentali;
- l’obbligo da parte dei docenti di elaborare e di attuare il piano didattico per la prevenzione e la gestione delle crisi comportamentali, quando necessario e nel più breve tempo possibile (anche con formulazioni provvisorie e da sottoporre a verifica attuativa).
Applicazioni sul singolo alunno
Nelle sue applicazioni sul singolo alunno, rappresenta:
- una parte del PEI o del PDP in cui si individuano sia i percorsi per la prevenzione sia quelli per la gestione delle crisi.
La diagnosi di disturbo comportamentale
Va detto , come si legge sul Piano dell’Istituto Comprensivo di Sant’Agata Bolognese (Bo), che la diagnosi di disturbo comportamentale non è così semplice dato che i bambini e gli adolescenti cambiano in continuazione così che a volte è difficile determinare se il problema sia persistente o meno. In alcuni casi il disturbo comportamentale può dipendere dalla necessità di adattarsi ad una situazione di tensione acuta o cronica. Inoltre, molte volte questo problema viene associato a disturbi dell’apprendimento (approssimativamente nel 73% dei casi) e depressione, così che quando appare la depressione il comportamento dirompente scompare. A partire da alcuni studi trasversali si è potuto conoscere che quando il disturbo comportamentale appare durante l’infanzia si mostrano disfunzioni neuropsicologiche, ambiente familiare destrutturato e disfunzionale, un alto tasso di disturbi psicopatologici nei genitori e difficoltà nelle relazioni con i coetanei, mentre quando appare nell’adolescenza dipende spesso dall’inserimento del soggetto in gruppi (bande, compagnie) deviati.
Quando è obbligatorio predisporre un Piano Individuale e chi deve provvedere
Il Piano individuale, come si legge sul ben strutturato Piano dell’Istituto Comprensivo di Sant’Agata Bolognese (Bo),viene redatto:
- dopo che si sia verificata la prima crisi comportamentale in un alunno che non ne aveva manifestate altre ;
- all’ingresso a scuola di un alunno che è stato segnalato dalla scolarità precedente, o dalla famiglia, o dai curanti, come soggetto a possibili crisi comportamentali.
La stesura del “Piano individuale”
Alla stesura del Piano individuale provvede il Consiglio di Classe, sulla base del facsimile allegato al presente Piano Generale, con l’assistenza ove necessario, del Team di supporto di Istituto . L’efficacia del Piano viene valutata ogni mese e la valutazione è allegata al piano stesso.
La modifica del piano individuale
Il Piano Individuale viene modificato immediatamente:
- se le crisi si ripetono senza variazioni o se si intensificano;
- in caso di mancata efficacia del piano, se ne identificano i motivi e si provvede alle necessarie correzioni.
Rapporto tra Piano Individuale, PEI e PDP
In caso di alunni certificati, il Piano Individuale costituisce parte integrante del PEI e viene redatto ed approvato nel Gruppo Operativo come previsto dalle norme vigenti. In caso di alunni segnalati (bisogni educativi speciali), il Piano individuale fa parte integrante del PDP e viene redatto ed approvato da scuola, famiglia, curanti e/o assistenti sociali ove coinvolti.
Il piano individuale
Copia dei Piani Individuali di prevenzione dovrebbe essere allegata al Registro di Classe in forma non consultabile pubblicamente. Copia del Piano è conservata nell’archivio dei documenti riservati del Dirigente Scolastico, in un apposito settore. L’accesso ai Piani Individuali è consentito ai componenti del Team . In ciascun plesso viene individuato un team formato da personale scolastico (docenti e ATA) incaricato di gestire le crisi comportamentali nel momento in cui si presentano e in caso l’intervento deflattivo dei docenti di classe/sostegno non sia stato efficace o sufficiente. È bene che non siano insegnanti della classe ad effettuare il contenimento fisico dell’alunno in crisi; pertanto, l’organizzazione dovrebbe tenere conto anche di questo aspetto.
Registrazione della eventuale chiamata al 118
In caso sia necessario chiamare il 118, come si legge sul Piano dell’Istituto Comprensivo di Sant’Agata Bolognese (Bo), è necessario tenere una accurata registrazione di cosa è accaduto, sia per riferire alla famiglia, sia come documentazione in caso di eventuali contenziosi. Si suggerisce quindi che nel Piano Generale siano predisposti modelli da utilizzare per la registrazione della chiamata e dei relativi esiti. In caso vi sia ricovero in pronto soccorso, occorre riportare anche questa parte di informazioni.
Modello – Verbale di chiamata al 118
Analisi dei danni fisici e dei danni ad oggetti causati dalla crisi