Studente bocciato, genitori fanno ricorso, ma lo perdono. Il TAR li condanna al risarcimento: “Certificazioni tardive e generica giustificano l’insufficienza”. SENTENZA

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Il TAR di Catania ha respinto il ricorso di una famiglia contro la bocciatura del figlio, stabilendo un importante precedente in materia di certificazioni e bisogni educativi speciali. I giudici hanno sottolineato che le certificazioni presentate a supporto del ricorso, oltre a essere generiche, sono state prodotte con ritardo, non consentendo alla scuola di adottare tempestivamente gli interventi necessari.

La legge tutela le condizioni degli studenti, ma richiede che queste siano riconosciute da strutture pubbliche e segnalate tempestivamente alla scuola con idonea documentazione. Ciò permette di attivare percorsi di supporto e strumenti compensativi durante l’anno scolastico, garantendo una valutazione adeguata alle difficoltà del discente.

Il TAR ha ribadito l’insindacabilità del giudizio degli insegnanti, ricordando che la valutazione delle competenze degli studenti è di esclusiva competenza del personale docente.

Rigettato il ricorso e revocato il gratuito patrocinio

Nel caso specifico, l’alunno presentava quattro insufficienze a giugno. Nonostante ciò, il consiglio di classe, considerando alcune difficoltà emerse a fine anno, aveva concesso il giudizio sospeso.

Tuttavia, le carenze si sono ripresentate anche agli esami di recupero, portando alla bocciatura. Il TAR ha evidenziato che la certificazione presentata dalla famiglia, proveniente da un medico privato e consegnata solo ad aprile, non rispettava i requisiti di legge previsti per i BES (legge 170/2010). I giudici hanno inoltre revocato il gratuito patrocinio alla famiglia e condannato i ricorrenti al pagamento delle spese legali, sottolineando la manifesta infondatezza del ricorso.

La sentenza chiarisce che la flessibilità dimostrata dalla scuola, concedendo inizialmente il giudizio sospeso nonostante le quattro insufficienze, non può essere strumentalizzata per eludere le regole in assenza di un fondamento giuridico valido.

SENTENZA

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