I genitori possono chiedere la conferma del supplente anche per l’anno successivo?

Di Lalla
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Lalla – Una interessante e mail di un gruppo di genitori di una scuola primaria di Milano ci porta a riflettere sugli aspetti umani dell’"essere supplenti" da un lato e del modo in cui la supplenza può essere vista da alunni e genitori dall’altro. Potrebbe verificarsi il caso che la richiesta dei genitori di prorogare il contratto alla docente supplente per tutto il ciclo della primaria con quella classe possa essere accolta? La normativa lo esclude.

Lalla – Una interessante e mail di un gruppo di genitori di una scuola primaria di Milano ci porta a riflettere sugli aspetti umani dell’"essere supplenti" da un lato e del modo in cui la supplenza può essere vista da alunni e genitori dall’altro. Potrebbe verificarsi il caso che la richiesta dei genitori di prorogare il contratto alla docente supplente per tutto il ciclo della primaria con quella classe possa essere accolta? La normativa lo esclude.

I genitori chiedono di inoltrare all’Ufficio Scolastico territoriale (ex Provveditorato) una richiesta per mantenere in servizio nella classe dei propri figli la docente di Italiano, assunta con contratto a tempo determinato. Le motivazioni: l’ottimo andamento della classe e il bellissimo rapporto creato fra bambini e insegnanti.

La richiesta, pur essendo comprensibile dal punto di vista umano, non può essere accolta sotto il profilo normativo. L’attuale legislazione scolastica non prevede infatti l’assunzione diretta dei docenti, ma lo scorrimento di determinate graduatorie (sia per i docenti di ruolo che per i precari), che garantiscono annualmente la copertura dei posti vacanti.

La prospettiva della "chiamata diretta" dei docenti in realtà è un argomento al centro dei piani programmatici di alcune forze politiche, da Monti a Giannino, nonchè di alcune forze sindacali.

Ad oggi l’unica possibilità affinche il docente torni ad essere insegnante delle classi dell’anno precedente è che il posto rimanga vuoto nelle operazioni dei docenti a tempo indeterminato (mobilità/utilizzazioni/assegnazioni provvisorie) e non venga scelto da colleghi in posizione migliore in graduatoria.

Tuttavia sarebbe bene riflettere anche sul fatto che non sempre la rotazione di più insegnanti nella classe è negativa. I bambini sono influenzati anche dal contesto, per cui se l’arrivo del nuovo insegnante è contraddistinto unicamente dal rimpianto per il precedente, è difficile riuscire a creare un nuovo clima collaborativo. Se invece il nuovo insegnante è visto come risorsa, come figura importante (chissà con quante altre figure i bambini saranno chiamati a confrontarsi nel corso della vita), allora il rapporto fra insegnante e alunno potrà essere altrettanto bello e formativo.

La richiesta dei genitori e la risposta nella rubrica di consulenza Chiedilo a Lalla

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