Genitori non mandano figli a scuola per 15 giorni per ogni trimestre: sarà reato. Saranno ammoniti prima della sanzione. Emendamento del governo al Dl Caivano

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L’emendamento n. 12.200 del governo al decreto-legge 123/2023, noto come Decreto Caivano, introduce misure stringenti contro le evasioni ed elusioni scolastiche per i minori fino a 16 anni.

Questo emendamento, segnala Italia Oggi, mira a chiarire e applicare rigorosamente le regole relative all’obbligo di istruzione.

L’emendamento stabilisce una soglia di assenza predeterminata di 15 giorni per trimestre o un quarto del monte ore annuo, oltre la quale scatta la sanzione penale. La misura punta a ridurre l’elusione scolastica, definendo chiaramente le regole di conteggio delle assenze. In caso di superamento della soglia, il dirigente scolastico è tenuto a comunicare al responsabile dell’adempimento dell’obbligo di istruzione, che avrà 7 giorni per giustificare le assenze o fare riprendere la frequenza scolastica al minore.

L’emendamento prevede anche la tutela della privacy, eliminando la pubblicazione degli elenchi degli inadempienti all’albo pretorio online dei comuni. I flussi di dati saranno gestiti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, in linea con le normative sulla tutela della riservatezza. Per l’accertamento dell’adempimento dell’obbligo di istruzione, sarà utilizzata l’Anagrafe nazionale dell’istruzione (Anist), consultabile direttamente dai comuni.

L’estensione dell’età dei minori soggetti all’obbligo di istruzione comporta un ampliamento dei soggetti tenuti alla vigilanza, inclusi i responsabili delle scuole paritarie, delle istituzioni formative regionali, e i datori di lavoro che stipulano contratti di apprendistato con i minori. L’obbligo di monitoraggio si estende anche ai casi di evasione ed elusione scolastica, per garantire l’adempimento dell’obbligo di istruzione.

In caso di inadempienza, la procedura prevede una fase di ammonizione da parte del sindaco, dando ai genitori o tutori una settimana per rimediare alla situazione. Se l’inadempienza persiste, il sindaco procederà con la denuncia penale. Questa misura riflette l’intento del governo di assicurare l’istruzione per tutti i minori fino a 16 anni, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2007.

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