Genitori “iper-presenti” alla maturità, un fenomeno social o un’ansia da prestazione? L’ex preside: “Infantilismo diffuso”

L’esame di maturità, da sempre momento cruciale nella vita di ogni studente, si è evoluto negli ultimi anni, riflettendo le dinamiche sociali e tecnologiche della nostra epoca.
Se un tempo era vissuto come un rito di passaggio intimo e personale, oggi è diventato sempre più un evento da condividere e celebrare pubblicamente, in particolare sui social media.
L’hashtag #maturità è costantemente in tendenza durante il periodo degli esami, non solo per commenti sulle tracce o sulla difficoltà delle prove, ma anche per questioni più legate allo “stile” e all’approccio all’esame stesso. Un trend recente, che ha acceso un dibattito generazionale, è quello di presentarsi all’esame accompagnati dai genitori, i quali, armati di smartphone, documentano e condividono ogni momento di questa importante tappa.
L’analisi dell’ex preside: “Infantilismo diffuso”
Al Corriere della Sera, Carlo Braga, ex preside del Salvemini di Casalecchio e ora presidente di commissione al Minghetti, offre una lettura critica di questo fenomeno: “C’è un infantilismo generalizzato che colpisce genitori e figli. Mai, ai miei tempi, ci saremmo sognati di sostenere la maturità in compagnia di mamma e papà, anzi l’avremmo vista come una diminuzione della nostra autonomia”.
Secondo Braga, questo atteggiamento è il risultato di un modello educativo che porta i genitori ad essere iper-presenti nella vita scolastica dei figli, intervenendo prontamente in caso di valutazioni negative. “Diciamo che in parte i ragazzi vogliono questa presenza dei genitori perché ci sono abituati, e in parte la subiscono. Sicuramente non è un meccanismo che porta a una serena maturazione degli studenti”.
Ansia da prestazione e gratificazione
Il continuo rendicontare il proprio percorso scolastico ai genitori può creare negli studenti un’ansia da prestazione che prima non esisteva. “Non è neanche molto chiaro se questa partecipazione dei genitori sia un esercizio di controllo o una voglia sincera di condivisione dell’attimo”, riflette Braga.