Genitori contro l’intelligenza artificiale. Scuola promuove progetto sperimentale: “Ci hanno avvisato tardi, avevamo già acquistato tutti i libri. Tutta la didattica sarà dipendente da file e link esterni, così non va”

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Un acceso dibattito sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale in ambito scolastico sta infiammando gli animi a Loreo, in provincia di Rovigo. L’oggetto del contendere è l’introduzione di un nuovo metodo didattico, basato sull’IA, nelle classi seconde medie dell’Istituto Comprensivo, che prevede la sostituzione dei libri di testo con contenuti digitali personalizzati.

Come segnala Il Gazzettino, la decisione, presa dalla dirigenza scolastica e comunicata alle famiglie a inizio anno scolastico, ha sollevato un’ondata di proteste da parte dei genitori, che hanno espresso le loro preoccupazioni in una lettera indirizzata anche al Ministero dell’Istruzione.

“Siamo stati informati di questo nuovo metodo solo a settembre, a scuola già iniziata”, lamentano i genitori. “Il progetto, non finanziato da alcun bando, obbliga all’utilizzo del computer, rendendo tutta la didattica, compresi i compiti a casa, dipendente da file e link esterni alla scuola”. Una situazione problematica, considerando che non tutti gli studenti dispongono di un PC e che la scuola non è in grado di fornirlo a tutti. “Ci è stato chiesto di dotare i nostri figli di un notebook o un tablet”, aggiungono i genitori.

La risposta del dirigente scolastico non si è fatta attendere. In una seconda riunione con i genitori, avrebbe ribadito la decisione presa dal collegio docenti, suggerendo a chi non fosse d’accordo di trasferire i propri figli in un altro istituto. Una posizione che ha ulteriormente inasprito gli animi.

“Questo progetto è sperimentale”, sottolineano i genitori. “Non ci sono garanzie sul suo successo e, in caso di fallimento, chi ci restituirà il tempo perso dai nostri figli? Inoltre, non c’è continuità con le scuole superiori: dopo essersi abituati a studiare con il PC, i ragazzi dovranno tornare ai libri di testo, con il rischio di confusione e difficoltà di apprendimento”.

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