Gazzelle: “La mia generazione è senza riferimenti. Veniamo da un mondo che non c’è più. I social hanno cambiato le basi con cui siamo cresciuti”

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Gazzelle, cantautore romano, classe 1992, si racconta a tutto tondo in un’intervista a La Repubblica, parlando delle difficoltà della sua generazione, i trentenni di oggi, cresciuti in un mondo in rapida trasformazione, tra social network e modelli familiari ormai superati.

La mia generazione è senza riferimenti“, afferma Gazzelle. “Veniamo da un mondo che non c’è più. I social hanno cambiato le basi con cui siamo cresciuti, i modelli dei nostri genitori – che a quest’età erano già sistemati – sono inapplicabili per motivi economici. C’è precariato. Chi è venuto dopo, se non altro, ha già interiorizzato tutto ciò. Noi no. Per questo a volte diamo nostalgici“.

Un percorso scolastico travagliato

Nel 2024, dopo il Festival di Sanremo, sempre a La Repubblica, Gazzelle aveva ripercorso poi le tappe della sua carriera scolastica, costellata di bocciature e incomprensioni. “Alle spalle una carriera scolastica naufragata senza rimpianti”, confessa. Le uniche materie in cui eccelleva erano quelle letterarie: italiano e latino. “La mia prof leggeva i miei temi in classe”, ricorda con orgoglio. Al liceo Mamiani, però, le cose non vanno per il verso giusto. “Inizialmente, in Prati, subito bocciato, anzi due volte, mi hanno praticamente detto: forse è meglio se te ne vai”, racconta. “Avevo fatto anche occupazioni in maniera attiva, ero una testa calda, all’epoca”.

Il cambio di scuola e il sacrificio della madre

Il cambio di istituto non porta i risultati sperati. Gazzelle colleziona altre bocciature. “Non mi andava di andarci, volevo ribellarmi, fare casino, per lo più mi hanno penalizzato le assenze”, ammette. Alla fine, la svolta arriva grazie alla determinazione della madre. “Andai alla privata per recuperare, a mia madre dissi: o così o finisco a fare il benzinaio”, conclude Gazzelle. “Mia madre fece il sacrificio, con il senno di poi mi dispiace tanto”.

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