Gavosto (fondazione Agnelli): concorsi selettivi e stipendi più alti a chi si impegna di più
Quest’anno sarà record di supplenze nelle scuole: quelle annuali dovrebbero arrivare a quota 200 mila. La Fondazione Agnelli sostiene la necessità di rilanciare la professione dell’insegnamento, motivando i giovani con prospettive di carriera e crescita retributiva.
Dalle pagine del quotidiano La Stampa ha lanciato l’allarme sui posti del personale scolastico che rimarranno scoperti.
Nonostante le assunzioni annunciate dal ministro Bussetti, 58.600 docenti di ruolo di cui 14.500 per il sostegno, la metà delle cattedre rischiano di rimanere a inizio anno scoperte. Si presenta così il consueto paradosso dei tanti docenti precari che attendono per anni la loro collocazione a tempo indeterminato e degli altrettanti posti che rimangono scoperti e che vanno anche a coloro non ancora abilitati e a volte neanche ancora laureati.
Questione di luoghi e di materie da insegnare. In pratica non c’è l’incrocio ideale fra domanda e offerta di insegnamento. Ma se questo è un tema di vecchia data, su cui la Fondazione Agnelli aveva riposto attenzione già dal 2015, quando la carenza di docenti riguardava le materie scientifiche (matematica compresa) alle medie ed era localizzata nel Nord Italia, la preoccupazione attuale è relativa al fatto che tale fenomeno sembra estendersi ad altre regione e per altre materie.
Secondo Andrea Gavosto, direttore della Fondazione, il rimedio non è nella sanatoria dei precari, ma nei concorsi da indire. “Servono in fretta concorsi ordinari – ha scritto Gavosto – ma ci vorrà comunque tempo prima che i vincitori entrino in ruolo.
La vera soluzione è di lungo periodo e richiede forte volontà politica: ridare prestigio alla professione docente e attrarre giovani qualificati attraverso una dura selezione iniziale con una prospettiva di carriera e di crescita retributiva per chi si impegna di più”.