Gatto ucciso a scuola; Bussetti: da indagine ispettiva, alunni non hanno assistito

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L’episodio del gattino ucciso a bastonate da un bidello in una classe di una scuola di Gioia Tauro, sotto gli occhi dei bambini è finito in Parlamento. Gli alunni non avrebbero assistito all’aggressione brutale.

Il gesto avvenuto a metà maggio e condannato immediatamente da tutti, Istituzioni e società, è stato oggetto di una interrogazione parlamentare richiesta al ministro Bussetti dalla commissione Cultura della Camera dei deputati. In quella sede, il titolare del Miur ha smentito che – stando all’accertamento ispettivo – i bambini avrebbero assistito all’agonia fino alla morte della piccola bestiola bastonata.

Alla domanda posta dall’onorevole Frassinetti, il Ministro Busetti ha risposto così: “onorevole Frassinetti, venendo al quesito da Lei posto, la informo che il Ministero ha provveduto ad acquisire informazioni dall’istituzione scolastica interessata, tramite il competente Ufficio scolastico regionale, in ordine ai fatti da Lei rappresentati.
Difatti, il 20 maggio il Dirigente Scolastico ha trasmesso all’Ambito Territoriale Provinciale di Reggio Calabria una dettagliata relazione in merito ai fatti verificatisi presso la scuola primaria «Eugenio Montale», Istituto Comprensivo «F. Pentimalli» di Gioia Tauro.

Contemporaneamente, l’Ufficio Scolastico Regionale ha predisposto, con nota di pari data, una visita ispettiva presso l’istituzione scolastica al fine di attuare una compiuta verifica dei fatti e di valutare eventuali profili di responsabilità disciplinare del personale coinvolto nella vicenda.

Nella stessa data l’ATP di Reggio Calabria ha avviato il procedimento disciplinare a carico del dipendente in questione e contestualmente ha sospeso detto procedimento, ai sensi dell’articolo 55-ter, comma 1, del decreto legislativo n. 165 del 2001, fino al termine del procedimento penale già avviato dalla Procura della Repubblica competente.

Il 31 maggio l’ispettore tecnico, incaricato di procedere alla visita ispettiva, ha depositato presso l’Ufficio scolastico regionale la richiesta relazione, trasmessa immediatamente sia al competente Ufficio Procedimenti Disciplinari per le valutazioni di competenza sia alla competente Procura della Repubblica di Palmi.

Tutto ciò premesso, riferisco di seguito alcuni aspetti emersi dall’accertamento ispettivo. Sempre per quanto comunicato dall’Ufficio scolastico regionale, contrariamente a quanto sostenuto dalla responsabile dell’Associazione Animalisti Italiani e a quanto riferito nell’atto di sindacato ispettivo, è da escludere categoricamente che i minori siano stati testimoni oculari dell’evento.

Precisata tale circostanza, la ricostruzione dei fatti emersa dall’accertamento ispettivo attesta che in data 15 maggio è stato rinvenuto un gatto nella scuola e precisamente nella palestra, peraltro chiusa poiché inagibile, introdottosi probabilmente da diversi giorni.

Ancora, a quanto riferito dal collaboratore scolastico, unico soggetto entrato nella palestra, il gatto alla sua vista si «è imbizzarrito» sbattendo contro le finestre fino a provocarsi evidenti ferite. A quel punto il collaboratore scolastico, sempre in base a quanto dichiarato dallo stesso, aiutandosi con un pezzo di legno, ha inserito il gatto ancora vivo in un bidone vuoto e lo ha trasportato sul marciapiede, fuori dal cortile della scuola.

Conclude la relazione ispettiva che essendo il collaboratore scolastico l’unico soggetto presente nella palestra dove sono accaduti i fatti, sia l’ipotesi relativa alla versione fornita dallo stesso, sia l’ipotesi che vede il collaboratore scolastico quale responsabile diretto del tramortimento e del successivo decesso del gatto sono entrambe «plausibili, ma nessuna delle due comprovabili». Aggiungo, infine, che l’ATP di Reggio Calabria, alla luce della vicenda ha ritenuto opportuno avviare un progetto finalizzato a sviluppare fin dalla prima infanzia l’empatia, l’educazione ed il rispetto nei confronti degli animali ed a sensibilizzare gli studenti su tematiche quali il randagismo, l’abbandono ed il maltrattamento. Tra l’altro, il progetto prevede l’indizione di un concorso indirizzato alle scuole del primo ciclo (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) dal titolo «Adotta un gatto. Il rispetto della vita: un segno di civiltà»”.

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