Galimberti vuole i genitori fuori dalla scuola, i docenti: “Vogliono impicciarsi nel nostro lavoro e poi vedere i loro figli promossi a prescindere”

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Ancora un’uscita del filosofo Umberto Galimberti sulla presenza dei genitori a scuola. E ancora polemiche senza fine. 

Galimberti, come abbiamo riportato, ritiene che  “i genitori andrebbero espulsi da scuola“. E ancora: “Se i figli non sono promossi ricorrono al Tar e i docenti, per paura, li promuovono tutti”.

Il filosofo  sottolinea l’importanza del rispetto per gli insegnanti, aggiungendo che l’entrata della psicologia nelle scuole, secondo lui, ha anche creato problemi, con un aumento esponenziale di diagnosi come DSA e sindrome di Asperger.

Sui social impazza il dibattito con gli insegnanti che commentano le parole di Galimberti, che propone una posizione già ampiamente ribadita in altre circostanze.

In generale, e non è certo una sorpresa, i docenti intervenuti sulla pagina Facebook di Orizzonte Scuola hanno dato in qualche modo ragione a Galimberti:

Il vero problema non è che i genitori chiedano di essere coinvolti ma che, spesso, pretendano di entrare a gamba tesa nella didattica con l’obiettivo, palesemente spudorato, di ottenere la sufficienza (O anche più) per i figli senza accertarsi che gli stessi abbiano conseguito le conoscenze e le competenze previste dal curricolo!”;

Coinvolgerli nel percorso dei figli significa permettere loro di impicciarsi nel lavoro del docente per poi scagliarsi contro quest’ultimo qualora si presentino difficoltà!

Si è visto con il confronto insegnanti picchiati. La scuola è scuola. Anche gli psicologi, i pedagogisti ad educare ma per andare a scuola. Non a scuola a impedire che si faccia scuola. Scuola è soprattutto bocciare fino a quando non si impara. La scuola è dura e voi dovete solo dirgli che devono studiare. Questo devono fare”;

E ancora: “Purtroppo il più delle volte non è un sano confronto. Oggigiorno la maggior parte dei genitori vorrebbe dettare legge“;

Siamo andati tutti a scuola senza la presenza costante dei genitori… Lasciate che i ragazzi crescano, cadano, si rialzino senza la mamma o il papà che ogni tre per due vadano a lamentarsi delle ingiustizie dal dirigente o dal professore. E soprattutto, in una scuola sempre più incentrata sulle competenze, i genitori dovrebbero esserlo. Competenti“.

C’è chi è più pacato e costruttivo nel commento:”Cari genitori il vostro ruolo non ve lo toglie nessuno, anzi esercitatevi per farlo al meglio possibile. È a scuola che dovete lasciare i vostri figli liberi di vivere le loro storie e di apprendere senza intermediari genitoriali”;

Ma c’è ovviamente chi entra a gamba tesa: “Sono invadenti! Altro che risorsa. Il loro obiettivo è vedere il proprio pargolo promosso a prescindere. Considerano il docente un burocrate che mette i bastoni di traverso al loro obiettivo. Raramente ho trovato genitori alleati dei docenti“.

Diversi anche i commenti positivi, in cui anzi si incoraggia un ruolo più attivo da parte dei genitori: “Risorsa preziosissima, i genitori. Difatti il problema non è tenerli lontani dalla scuola, ma assicurarsi che facciano il loro mestiere a casa (quando ci stanno). A ciascuno il suo“;

E a proposito di genitori, è arrivata pronta la replica di Carlo Stacchiola, presidente di Articolo26, che ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza di valorizzare i genitori nel contesto scolastico. Stacchiola, in una nota ha affermato: “I genitori possono essere una risorsa preziosa. Invece di allontanarli, dovremmo cercare di coinvolgerli attivamente nel percorso educativo dei loro figli”.

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