Galimberti: “Troppi regali uccidono il desiderio dei bambini”. Sui social si interrogano sul valore del dono: “Mio figlio ha pochi vestiti e niente giocattoli” e “i beni materiali non tolgono il desiderio”

Le parole del filosofo Umberto Galimberti, in un incontro pubblico risalente ad alcuni mesi fa, sull’eccesso di regali ai bambini e la conseguente soppressione del desiderio tornano a far discutere sui social.
“Perché i ragazzi non desiderano niente?”, si chiede Galimberti. La risposta, secondo il filosofo, è da ricercarsi nella sovrabbondanza di doni ricevuti fin dalla più tenera età: “Regali a Pasqua, regali a Natale, regali al compleanno… ma perché dovete distruggere il desiderio con questi regali?”. Galimberti sottolinea l’importanza della mancanza come motore del desiderio e dello sforzo per raggiungere un obiettivo. “Se non desideri, non ti impegni”, è il messaggio del filosofo, che accusa i genitori di sostituire il dialogo con i figli con i regali: “Le vostre parole sono significative fino a 12 anni, poi diventano vane”.
Tra consensi e critiche, gli utenti si dividono
Il video di Galimberti ha scatenato reazioni contrastanti sui social. Molti utenti concordano con la sua analisi, sottolineando come l’eccesso di oggetti possa inibire lo sviluppo del bambino, proprio come avveniva in passato con metodi educativi troppo rigidi. “Troppi oggetti a compensare altre assenze”, commenta un utente, riprendendo il pensiero del filosofo. Altri, invece, difendono il valore del dono, purché sia desiderato e inserito in un percorso educativo coerente. “Ci sono oggetti e oggetti”, replica un altro commento, “e percorsi che possono essere sviluppati anche attraverso il procurarsi e fornire oggetti corretti“.
“Pochi vestiti, niente giocattoli”: le esperienze dei genitori
Tra i commenti, emergono anche le esperienze personali dei genitori. C’è chi adotta una filosofia minimalista, limitando al massimo i beni materiali a disposizione dei figli: “Stanza minimalista, pochi vestiti, mai giocattoli”, racconta un utente. Altri, invece, esprimono perplessità di fronte alle parole di Galimberti: “Non mi aspettavo tanta pochezza”, scrive un utente, “come se i beni materiali potessero togliere il desiderio”.