Galimberti: “Docenti pagati poco, ma a vita. Superare concorso non è sufficiente, serve test empatia e teatro”

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“La scuola italiana, quando ci riesce, istruisce, ma non educa”: il filosofo Umberto Galimberti ospite a La Torre di Babele su La 7.

“Abbiamo docenti che non hanno mai incontrato un libro di psicologia in età evolutiva e hanno a che fare con studenti in età evolutiva. Inutile chiamare gli psicologi. Al posto di parlare con i genitori i prof devono parlare con gli studenti”, aggiunge.

“I professori sono pagati molto poco, un terzo dei prof tedeschi, però sono pagati a vita perché sono di ruolo, non si possono licenziare. Allora lo Stato compensa la scarsità di stipendio con la garanzia di averlo finché campi. Automaticamente si fa cadere una professionalità comprandola a poco prezzo“, afferma il filosofo.

Per Galimberti per essere insegnanti occorre essere carismatici ed “è necessario essere empatici: per un professore non è sufficiente superare un concorso, ma bisogna che si sottoponga a un test che stabilisca se empatico oppure no. La partecipazione emotiva dei ragazzi è essenziale“.

Secondo Galimberti i professori dovrebbero anche fare una scuola di teatro, “la cattedra è un palcoscenico”.

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