Galiano: “Ogni giorno potrebbe essere l’ultimo in presenza. Io avrei ritardato il rientro adesso e posticipato le lezioni fino a giugno”

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“Sono felice di rivedere i ragazzi e le ragazze ma c’è grande paura perché ogni giorno potrebbe essere l’ultimo con i miei ragazzi in presenza e passare ad un’altra cosa. Mi sento male in modo preventivo”.

Lo ha detto Enrico Galiano, scrittore e insegnante, intervenuto a Rainews. “Solo una constatazione. Si parla di scuola solo pochi giorni prima dell’inizio delle lezioni. La scuola è sempre l’ultima ruota del carro. I ragazzi e le ragazze si sentono l’ultima voce da ascoltare“.

Galiano ha una sua idea sul rientro in classe in mezzo alla nuova ondata covid: “Ad una situazione di emergenza bisognerebbe pensare in emergenza, come ad esempio il calendario scolastico. Magari potevamo allungare le lezioni e ritardare il ritorno in classe. Anche nel profondo Nord fa molto caldo a giugno ma magari pensandoci con anticipo si potevano prevede nuovi spazi per fare lezione a giugno, ad esempio“.

I ragazzi sono arrabbiati perchè non si sentono ascoltati dagli adulti. Esprimono questa rabbia con l’ironia e ci prendono in giro. Prendono in giro la Dad“, aggiunge.

E ancora: “Ai genitori consiglio di non soffermarsi solo sulla lamentele. Cerchiamo di essere la parte forte e cerchiamo una soluzione“.

Poi sull’importanza di sbagliare: “Bisogna imparare a sbagliare. Si tratta di un’arte che ha bisogno di tanta pratica. Bisogna fare tanti errori per migliorarsi. In classe l’errore non deve essere salutato come colpa ma come tentativo. Arte che si esercita sull’arte della penna verde. Non solo la penna rossa per gli errori ma con la penna verde le cose positive“.

L’INTERVENTO DI GALIANO

 

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