Galiano: “La scuola non deve sovraccaricare più i ragazzi di nozioni ma essere un luogo di accoglienza emotiva”

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“Non dobbiamo dare messaggi ai giovani perché questi, nella gran parte dei casi, non funzionano mai – afferma Enrico Galiano-. Quelli che, invece, funzionano sono gli esempi concreti”.

Lo ha detto nell’auditorium del Gonzaga Campus, Enrico Galiano, insegnante, scrittore ed influencer, riporta Sicilia Oggi Notizie.

Se vogliamo che guardino al futuro con maggiore ottimismo – prosegue – dobbiamo essere noi i primi a farlo, proprio guardando e credendo in loro con ottimismo. Succede, spesso, il contrario quando inquadriamo i nostri giovani definendoli “bamboccioni, rammolliti, sempre attaccati al cellulare e altro”.

In tutto questo, la scuola è oggi chiamata a cambiare completamente la prospettiva – continua Enrico Galiano -. Lo scopo principale non deve essere più quello di sovraccaricare gli studenti di continue nozioni. Davanti a questo eccesso di informazioni i nostri giovani ci chiedono di essere e fare tanto altro. La scuola dovrebbe essere un luogo di accoglienza emotiva, un luogo di emozioni dove si impara a gestire l’empatia. Ancora di più dopo la pandemia, i ragazzi ci chiedono che la scuola deve essere un luogo dove potere stare bene”.

Infine, Galiano racconta: “A fine anno regalo una letterina ai miei studenti in cui parlo dei loro superpoteri ringraziandoli per tutto quello che ho imparato da loro. Dobbiamo sempre riuscire a vedere nella ghianda la futura quercia. Vietato pensare male. Proviamo, allora, ad invertire la rotta continuando a parlare di felicità da eterni ripetenti”.

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