Galiano: “Cari insegnanti, occorre anche dire di no agli studenti. Dalla privazione nasce il carattere. I no aiutano a crescere”

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Lunga intervista a La Stampa per il docente e scrittore, Enrico Galiano. Diversi gli argomenti trattati in vista anche della pubblicazione del suo prossimo libro, “Scuola di felicità per eterni ripetenti”

“Mi auguro che le lezioni che i 2 anni e mezzo di pandemia ci hanno impartito vengano messe in pratica e gli studenti siano finalmente posti al centro delle relazioni”.

E ancora: “Gli insegnanti sono degli eterni ripetenti, nel senso che ripetono le stesse cose, ma nel senso che ogni conoscenza è dentro di noi e quindi è innanzitutto un atto di riconoscenza perché impari ogni giorni. Non occorre solo impartire la lezione, ma rendersi conto di aver sbagliato tutto e ricominciare daccapo”.

Poi aggiunge: “Gli studenti crescono e tu resti lì, un aspetto anche bello perché è uno dei mestieri che ti preservano dall’invecchiamento”.

E ancora: “Una delle lezioni più difficili da mandare giù è farsi odiare. Significa capire che il no non è un divieto, ma un ingrandimento di esperienza. È dalla privazione che nasce il carattere, sono i no che aiutano a crescere. Sapere che ci si fa odiare perché si vuol bene è l’aspetto artistico di questo mestiere”.

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