Fuori i down o i Dirigenti Scolastici dalle scuole?
In una scuola italiana del XXI secolo, una Dirigente scolastica in palese violazione della legge 104 e, soprattutto, del buon senso, ha ritenuto opportuno estromettere uno studente, colpevole di essere nato down, dalla partecipazione ad una gita scolastica. La classe ha solidarizzato con il compagno, dichiarando la propria indisponibilità a partecipare a tale gita.
In una scuola italiana del XXI secolo, una Dirigente scolastica in palese violazione della legge 104 e, soprattutto, del buon senso, ha ritenuto opportuno estromettere uno studente, colpevole di essere nato down, dalla partecipazione ad una gita scolastica. La classe ha solidarizzato con il compagno, dichiarando la propria indisponibilità a partecipare a tale gita.
A questo punto si aprono vari interrogativi. Chi valuterà il comportamento della D.S.? Chi risarcirà lo studente e la famiglia per l’umiliazione e la ghettizzazione subite? Dopo quasi 30 anni di battaglie condotte dall’Associazione down ancora si assiste a questo atteggiamento discriminatorio e vergognoso.
A questo punto, provocatoriamente, affermo: ma perché non riapriamo i cancelli di Auschwitz? Perché non ritorniamo all’eugenetica hitleriana?
Ma, soprattutto, mi chiedo se una Dirigente scolastica sia degna ancora di restare in questa scuola, dopo avere dato esempio di quanto la sua scuola da Lei diretta sia fonte di esilio ed emarginazione dei diversamente abili.
Mi aspetterei da parte di tale Dirigente le sue dimissioni, il suo ritiro immediato dalla direzione di una scuola che è luogo di integrazione e di socializzazione.
Succederà? Non credo.
Prof. Ssa M. La Monica
Ricercatrice di Storia dell’arte moderna e contemporanea
Facoltà di Architettura di Palermo e di Agrigento.