Fridays for Future, dal 20 agosto 2018 ad oggi: l’eredità di Greta e la mobilitazione globale per il clima

Greta Thunberg è un nome che risuona potente in ogni angolo del globo. A soli 19 anni, questa ragazza svedese è diventata un’icona della lotta al cambiamento climatico, una voce fuori dal coro che ha scosso le coscienze di milioni di persone.
Figlia della cantante d’opera Malena Ernman e dell’attore Svante Thunberg, Greta ha ricevuto a 13 anni una diagnosi di sindrome di Asperger, disturbo ossessivo-compulsivo, mutismo selettivo e disturbo da deficit di attenzione. Condizioni di cui ha parlato apertamente, trasformandole in un punto di forza e affermando che la sua “differenza” la rende “superpotente”.
La sua storia di attivismo ha inizio nell’estate del 2018, quando la Svezia viene colpita da ondate di calore e incendi boschivi senza precedenti. Profondamente colpita dalla situazione, Greta decide di agire. Il 20 agosto, a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, intraprende uno sciopero solitario: invece di andare a lezione, si siede davanti al Riksdag, il parlamento svedese, con un cartello che recita “Skolstrejk för klimatet” (sciopero scolastico per il clima).
La sua richiesta al governo è chiara: ridurre le emissioni di anidride carbonica come previsto dall’accordo di Parigi sul cambiamento climatico. La protesta silenziosa di Greta, portata avanti con tenacia giorno dopo giorno, diventa virale sui social media, trasformandola in un simbolo globale della lotta al cambiamento climatico e ispirando milioni di studenti in tutto il mondo a unirsi al movimento Fridays for Future.
Greta Thunberg, con la sua determinazione e la sua schiettezza, ha dato voce a una generazione che chiede un futuro al proprio pianeta. La sua storia ci ricorda che il cambiamento è possibile, anche partendo da un semplice gesto, e che ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per un futuro sostenibile.