#FREEDUCATION. Parte la campagna per l’istruzione e la cultura gratuite e di qualità
Rete della Conoscenza – Quasi tre milioni di studenti non hanno terminato le superiori negli ultimi 15 anni, 463mila immatricolati in meno all'università dal 2003 ad oggi: sono solo alcuni dei numeri che dimostrano come ormai in Italia studiare sia un lusso, più che un diritto.
L'istruzione e la cultura inaccessibili sono un costo sociale che paghiamo ogni giorno con più disuguaglianze, l'espandersi delle mafie, un modello di sviluppo arretrato e senza innovazione.
Rete della Conoscenza – Quasi tre milioni di studenti non hanno terminato le superiori negli ultimi 15 anni, 463mila immatricolati in meno all'università dal 2003 ad oggi: sono solo alcuni dei numeri che dimostrano come ormai in Italia studiare sia un lusso, più che un diritto.
L'istruzione e la cultura inaccessibili sono un costo sociale che paghiamo ogni giorno con più disuguaglianze, l'espandersi delle mafie, un modello di sviluppo arretrato e senza innovazione.
Per queste ragioni la Rete della Conoscenza, network dei soggetti in formazione composto dall'Unione degli Studenti e da Link-Coordinamento Universitario, lancia oggi la campagna Free education, con una petizione online per fare cinque proposte concrete al Governo:
1) assoggettare le rendite finanziarie all'IRPEF per recuperare 2,4 mld di €, sufficienti per abolire la tassazione universitaria e coprire le spese di trasporto degli studenti universitari;
2) dirottare metà della spesa prevista per gli armamenti nei prossimi tre anni (7,5 mld di €) su istruzione e cultura;
3) utilizzare i più di 600 mln di € che lo Stato destina, tra finanziamenti diretti e sgravi fiscali, alle scuole private, per progetti di contrasto all'abbandono scolastico;
4) destinare i finanziamenti del “Bonus Cultura” ai neodiciottenni – 290 mln di € – all'accesso gratuito al patrimonio museale e archeologico (per quello statale basterebbero poco più di 150 mln di €);
5) rivedere la normativa sul diritto d’autore e riconoscere agli autori di opere scientifiche un diritto di ripubblicazione, sottraendo così i ricercatori dal ricatto della lobby dell'editoria scientifica e permettendo di contrastare efficacemente il caro libri.
È possibile firmare la petizione sulla piattaforma Progressi all'indirizzo www.progressi.org/freeducation, mentre su www.freeducation.it si trovano tutti gli approfondimenti della campagna. La campagna si trova anche su facebook (www.facebook.com/freeducation.it) e su twitter (www.twitter.com/freeducation_it).
“In questi decenni il nostro Paese ha negato il diritto allo studio a milioni di persone, perdendo allo stesso tempo una straordinaria opportunità di sviluppo socialmente ed ecologicamente sostenibile. È il momento di cambiare rotta – dichiara Riccardo Laterza, Portavoce Nazionale della Rete della Conoscenza – Con la campagna #freeducation chiediamo che quelli per formarsi siano considerati investimenti sociali e non costi individuali, e che quindi a pagarli sia la fiscalità generale”.
“Offrire agli studenti l'accesso gratuito all'istruzione e alla formazione di qualità non rappresenta solo elemento di democrazia, ma un fattore di competitività rispetto ad altri Paesi ed economie che stanno puntando molto sulla conoscenza,” dichiara Vittorio Longhi, Direttore di Progressi.
“Per noi l'istruzione gratuita non è una provocazione o un'utopia, ma un obiettivo concreto, raggiungibile con un diverso uso delle risorse pubbliche e con una riforma della tassazione in senso progressivo. Si tratta di un obiettivo urgente – concludono gli studenti nella nota – perché abbiamo già perso troppo terreno nel confronto di altri Paesi europei e non solo”.