Francesca Fialdini: “Genitori, smettetela con le vostre ossessioni! I figli non sono i vostri trofei”

Torna domenica in seconda serata su Rai3 “Fame d’amore”, il programma condotto da Francesca Fialdini che racconta il dramma dei disturbi alimentari nei giovani.
Giunta alla sesta edizione, la trasmissione si propone come un’importante finestra su un malessere diffuso e spesso sommerso, mettendo in luce il ruolo cruciale, e a volte controverso, dei genitori. “Troppi genitori riversano sui figli le proprie ossessioni”, denuncia Fialdini, autrice del libro “Nella tana del coniglio” scritto con lo psicoterapeuta Leonardo Mendolicchio. “I ragazzi sono costretti a cedere ai desideri di ciò che gli adulti avrebbero voluto realizzare”.
Tra ossessioni e perfezionismo: il difficile cammino dei giovani
Le storie raccontate a “Fame d’amore” dipingono un quadro preoccupante. Giovani talenti soffocati dalle ambizioni genitoriali, madri e padri ossessionati dall’immagine e dalla perfezione, che proiettano sui figli i propri desideri irrealizzati. “Questi ragazzi hanno genitori che vogliono rimanere eternamente giovani e verso i loro figli hanno un desiderio di perfezione che si trasforma in dolore”, spiega Fialdini in un’intervista al Quotidiano Nazionale. Dall’anoressia alla bulimia, i disturbi alimentari diventano un grido di aiuto, una disperata ricerca di attenzione in un contesto familiare distorto. “Non mangiano, non bevono, si privano di tutti i piaceri”, racconta la conduttrice. “E quando riconoscono la loro condizione molto spesso è tardi”.
L’appello: fiducia, speranza e professionisti competenti
Fialdini lancia un appello per una maggiore consapevolezza del problema e per un aumento dei fondi strutturali destinati alla sanità pubblica. “Finché non saranno stanziati fondi a lungo termine non avremo la consapevolezza del problema”, afferma. Ma la soluzione, sottolinea, non è solo economica. “Bisogna abbandonare l’idea che bisogna essere perfetti”, incoraggia i giovani. “Propongo l’elogio della vita imperfetta: questi ragazzi devono volersi bene”. E ai genitori, un invito alla fiducia e alla speranza, e a rivolgersi a professionisti competenti “al primo sorgere del disagio”. “Avere grandissima fiducia in loro, infondergli speranze”, conclude Fialdini. “E al primo sorgere del disagio rivolgersi a professionisti capaci e appassionati del loro lavoro”.