Formazione docenti, Valditara promette maggiori risorse: “Un corpo docenti aggiornato è essenziale per l’istruzione”
La formazione continua degli insegnanti è al centro dei pensieri del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Tanto da metterlo al centro dei temi che compongono l’atto di indirizzo in vista del rinnovo del CCNL Istruzione e Ricerca.
Nel corso dell’incontro con le organizzazioni sindacali dello scorso 4 luglio, Valditara ha detto espressamente che si è impegnato a trovare maggiori risorse per garantire la formazione continua del personale scolastico.
La formazione continua, infatti, secondo il piano del Ministro, è un altro pilastro fondamentale della proposta presentata ai sindacati.
Per questo motivo il Ministro ha sottolineato l’importanza di potenziare il sistema di formazione professionale per i docenti, riconoscendo che un corpo insegnante costantemente aggiornato è essenziale per mantenere alta la qualità dell’istruzione.
Una formazione che in qualche modo tocca anche il nuovo sistema che ha in mente il capo del dicastero di Viale Trastevere, un sistema che andrà a sostituire quello del docente stabilmente incentivato, già messo da parte dopo soli 2 anni.
Pertanto, sono previsti fondi aggiuntivi per la formazione, che partiranno da 14,6 milioni di euro nel 2023 per arrivare a 43,8 milioni annui dal 2026, con un’ulteriore iniezione di 50 milioni dai Programmi Operativi Complementari.
Formazione docenti: cosa prevede l’ultimo contratto
Il CCNL 2019/2021 prevede che al fine di evitare oneri di sostituzione del personale assente per partecipare ad attività formative, i corsi di formazione organizzati dall’amministrazione a livello centrale o periferico o dalle istituzioni scolastiche avvengono, di norma, durante l’orario di servizio e fuori dell’orario di insegnamento.
Il personale docente che partecipa è considerato in servizio a tutti gli effetti. Nel caso in cui i corsi si svolgano fuori sede, la partecipazione ad essi comporta il rimborso delle spese di viaggio.
Dunque, l’aspetto centrale da sottolineare è quello che prevede come i docenti che partecipano alle attività di formazione sono considerati in servizio a tutti gli effetti. Da evidenziare inoltre che la formazione verrà svolta in orario non coincidente con le ore destinate all’attività di insegnamento.
Bisogna inoltre aggiungere, per quanto riguarda gli insegnanti, che il personale ha diritto alla fruizione di cinque giorni nel corso dell’anno scolastico per la partecipazione a iniziative di formazione con l’esonero dal servizio e con sostituzione ai sensi della normativa sulle supplenze brevi vigente nei diversi gradi scolastici.
Allo stesso modo e sempre nel limite di 5 giorni, i docenti hanno diritto a partecipare ad attività musicali ed artistiche, a titolo di formazione, gli insegnanti di strumento musicale e di materie artistiche.
Il contratto prevede anche che la stessa opportunità di fruizione dei cinque giorni e/o adattamento dell’orario di lavoro, devono essere offerte al personale docente che partecipa in qualità di formatore, esperto e animatore ad iniziative di formazione.
I 5 giorni fruiti per la partecipazione ad iniziative di formazione come docente o come discente non sono cumulabili.
Inoltre, il completamento della laurea e l’iscrizione a corsi di laurea per gli insegnanti diplomati in servizio hanno un carattere di priorità.
Infine, le ore di formazione ulteriori rispetto a quelle relative alle Attività funzionali all’insegnamento sono remunerate con compensi, anche forfettari stabiliti in contrattazione integrativa, a carico del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa.
Adesso, bisogna vedere, quando inizierà la contrattazione con le organizzazioni sindacali, che l’impianto resterà inalterato o si prevedranno modifiche.