Fontana: “Criminalità minorile allarmante, educazione in famiglia e a scuola centrale per prevenzione e recupero”

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“La criminalità minorile è una realtà allarmante. Il numero di minori che commettono reati, anche violenti, è in costante aumento”. Con queste parole, il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha aperto il suo intervento alla presentazione del reportage “La cattiva strada – viaggio nelle carceri minorili italiane”, realizzato dalla giornalista Gaia Mombelli.

Fontana ha evidenziato come le cause della devianza giovanile siano molteplici:

  • Fattori sociali, culturali ed economici;
  • Indifferenza e apatia crescente tra i giovani;
  • Modelli di riferimento inadeguati e diffusi sui social, che spingono all’emulazione di comportamenti antisociali;
  • Pressione del gruppo, dove la logica del branco incentiva il compimento di atti illeciti per affermare la propria identità.

Il ruolo centrale dell’educazione in famiglia e a scuola

In questo scenario, ha sottolineato Fontana, il tema dell’educazione assume un ruolo cruciale. La prevenzione deve partire dal contesto familiare e scolastico, intercettando comportamenti antisociali prima che si trasformino in azioni penalmente rilevanti.

Il reportage di Mombelli offre uno sguardo senza filtri sulla realtà dei giovani detenuti, evidenziando il disagio esistenziale che accomuna ragazzi provenienti sia da situazioni familiari difficili sia da contesti socioculturali medio-alti.

Dalla detenzione al reinserimento: il rischio dell’emarginazione

Fontana ha poi posto l’accento sulla necessità di evitare che la detenzione diventi un punto di non ritorno per i giovani coinvolti. Troppo spesso, chi esce dal carcere minorile si trova emarginato, con un futuro segnato dalla rassegnazione e dall’isolamento.

“Si alza così un muro invisibile tra presente e futuro. La sanzione penale finisce per convertirsi in una condanna definitiva alla rassegnazione”, ha dichiarato Fontana, ribadendo l’importanza di favorire percorsi di reinserimento sociale per sottrarre i giovani alla spirale della criminalità.

La necessità di un’azione preventiva congiunta

Contrastare la criminalità minorile significa intervenire prima che sia troppo tardi. Fontana ha lanciato un appello affinché istituzioni, politica, famiglie e scuole collaborino in maniera più efficace, intensificando gli sforzi per:

  • Arginare la delinquenza giovanile con interventi mirati;
  • Garantire il recupero e la reintegrazione dei minori coinvolti;
  • Offrire ai giovani alternative valide e concrete per scegliere un percorso di crescita sano e consapevole.

“Solo offrendo ai nostri giovani maggiori opportunità di scegliere la ‘buona strada’ – quella della consapevolezza, della dignità e della speranza – potremo aiutarli a costruire un futuro migliore”, ha concluso Fontana.

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