Fondo pensione Espero, Anief dice no all’adesione anche per silenzio-assenso: “1000 euro di arretrati dal 2019”

Il 16 novembre all’Aran è stato sottoscritto definitivamente l’Accordo sulla regolamentazione inerente alle modalità di espressione della volontà di adesione al Fondo pensione Espero, anche mediante forme di silenzio-assenso, ed alla relativa disciplina di recesso del lavoratore. Il sindacato Anief manifesta la propria contrarietà.
“Soltanto uno su dieci a scuola è iscritto. I sindacati che sono nel CDA del fondo dicono Si a SILENZIO ASSENSO iscrizione obbligatoria. Anief ricorre!“, scrive sulla propria pagina Facebook Marcello Pacifico, presidente Anief.
Il sindacalista ricorda: “1 mln a scuola riceveranno richiesta adesione silenzio assenso da 2019 voluto da sindacati per 1.000 euro di arretrati (240 euro l’anno)“, aggiungendo che si tratterebbe di una “trattenuta di 20 euro al mese“.
L’accordo ARAN
L’accordo – spiega l’Aran in una nota – si applica al personale assunto, dopo il 1° gennaio 2019, nelle amministrazioni pubbliche destinatarie del Fondo Nazionale Pensione Complementare per i lavoratori della Scuola Fondo Pensione Espero, il fondo di previdenza complementare negoziale a cui possono aderire tutti i lavoratori della scuola e delle Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica.
L’accordo prevede sia l’adesione espressa, mediante una esplicita manifestazione di volontà dell’aderente, sia l’adesione mediante silenzio-assenso, la cosiddetta adesione tacita.
Sull’adesione tacita, l’accordo definisce modalità e regole che assicurino un’informazione per i neo-assunti. Si prevede, infatti, che il lavoratore al momento dell’assunzione riceva una dettagliata informativa dalla propria amministrazione, contenente informazioni generali sulla previdenza complementare e informazioni specifiche sul Fondo Espero, anche mediante rinvio al sito web del Fondo o di siti web istituzionali, sulla possibilità di iscriversi e sul meccanismo del silenzio-assenso.