Fondi per la scuola: 56 milioni nel Friuli Venezia Giulia, per il nuovo anno scolastico 2024-2025
La Regione Friuli Venezia Giulia ha stanziato 56 milioni di euro per il sistema scolastico nell’anno scolastico 2024-2025. L’assessora all’istruzione, Alessia Rosolen, ha evidenziato come per il quarto anno consecutivo l’Amministrazione regionale abbia incrementato i fondi destinati alle scuole, supportando il personale, gli studenti, le persone con disabilità e l’insegnamento delle lingue.
Le aree di intervento del Pacchetto scuola 2024-2025
Il protocollo “Pacchetto scuola 2024-2025”, firmato dalla Regione e dall’Ufficio scolastico, si articola in cinque settori: amministrativo, inclusione, educativo, linguistico e tirocini formativi. Rosolen ha ricordato che, nell’anno scolastico precedente, la Regione ha integrato i fondi statali per coprire le ore di sostegno destinate a 1.122 studenti con disabilità.
Progetto “Attiva Scuola”
Un altro progetto importante è “Attiva Scuola”, finanziato dal Fondo sociale europeo, che mira a potenziare l’offerta formativa nelle classi quinte della scuola primaria e in tutte le classi della scuola secondaria. Il progetto coinvolge dirigenti scolastici, insegnanti e famiglie, con focus sulla prevenzione della dispersione scolastica e sul supporto nelle transizioni tra istruzione e lavoro.
Insegnamento delle lingue straniere
Una particolare attenzione viene riservata all’insegnamento del tedesco nelle aree con una significativa presenza della minoranza linguistica e negli istituti professionali alberghieri. Continua, inoltre, la sperimentazione della scuola trilingue in Val Canale e Canal del Ferro, con l’Istituto omnicomprensivo “Ingeborg Bachmann” di Tarvisio, in attesa del riconoscimento ministeriale.
Sicurezza sul lavoro
Infine, l’assessora ha sottolineato l’importanza del progetto sulla sicurezza sul lavoro, avviato per il secondo anno consecutivo. Questa iniziativa, realizzata con l’Ufficio scolastico FVG e le Confindustrie regionali, mira a rafforzare le competenze degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado sulla sicurezza, anche attraverso l’utilizzo di strumenti innovativi come la fabbrica LEF.