Fobia scolare, un caso a Siena. Lo psichiatra: “Bocciare un bambino è una punizione inutile e dannosa”

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Il caso di Futura, nome di fantasia dato alla ragazzina di 11 anni bocciata in prima media a Siena a causa della sua fobia scolare, ha scosso la città e aperto un’importante riflessione sull’approccio del sistema scolastico verso queste delicate situazioni.

Fobia scolare: un disagio complesso da affrontare con strategie inclusive

“La fobia scolare è una condizione complessa caratterizzata da un’intensa ansia legata all’ambiente scolastico, che rende estremamente difficile frequentare e partecipare alle attività a scuola”, spiega Andrea Fagiolini, direttore del Dipartimento di Salute Mentale delle Scotte e docente universitario.

Fagiolini sottolinea come l’istruzione domiciliare, pur rappresentando una soluzione in alcuni casi, debba essere valutata con cautela, poiché rischia di isolare ulteriormente lo studente dai suoi coetanei, aggravando il disturbo.

Bocciatura: una punizione inutile che rischia di aggravare il disagio

Nel caso di Futura, la bocciatura appare come una misura punitiva che non tiene conto delle sue difficoltà specifiche. “La bocciatura potrebbe essere stata intesa come un sistema estremo per spingere la bambina e i genitori a favorire la frequenza di persona”, ipotizza Fagiolini, pur definendo anche questa strategia “discutibile”.

Serve un cambio di passo: supporto psicologico e strategie inclusive

Il caso di Futura, al di là delle specifiche valutazioni, deve essere un monito per tutte le scuole. “Le scuole dovrebbero adottare strategie alternative e più inclusive per supportare gli studenti e favorire la loro frequenza”, afferma Fagiolini.

Tra le strategie proposte:

  • Supporto psicologico continuo a scuola, con la presenza di psicologi o psicoterapeuti.
  • Metodologie di insegnamento flessibili, che consentano un apprendimento graduale e in un ambiente meno stressante.
  • Coinvolgimento dei genitori nella creazione di piani educativi personalizzati.
  • Formazione dei docenti sulle problematiche legate alla fobia scolare.

Un investimento per il futuro

“Il caso merita riflessione da parte di tutte le istituzioni scolastiche”, conclude Fagiolini. “Può essere uno stimolo per migliorare uno degli investimenti che lo Stato può fare per garantire una società che sia la migliore possibile”.

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