Floridia: “Migliorare la Dad, su dati dei contagi ci sarà più trasparenza”

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“Posso solo ringraziare con tutto il cuore la comunità scolastica italiana per come ha reagito e per come sta reagendo all’emergenza”.

A parlare è la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia in un’intervista all’Adnkronos.

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“È chiaro che il momento è difficilissimo e le chiusure di questo periodo non aiutano. Il governo sta lavorando affinché quello presente rappresenti l’ultimo miglio verso un graduale ritorno alla normalità”, afferma.

“Un messaggio voglio darlo sin da subito: rivediamo le regole almeno per i più piccoli. I nidi, le scuole materne e quelle elementari dovrebbero restare aperte anche in zona rossa, con chiusure circoscritte e  limitate a casi in cui vi siano focolai riconosciuti o particolari situazioni di pericolo”.

“Un piccolo passo in avanti – spiega – si è fatto aprendo a piccoli gruppi classe l’accesso nelle scuole per l’inclusione scolastica deglialunni disabili e bes. Questo permette infatti agli alunni più fragili di non essere più soli durante le attività formative e da  l’opportunità ad altri bambini di frequentare in presenza la scuola”.

Ma alla luce del rientro oggi in dad dell’81% degli studenti delle scuole italiane, non sarebbe stato meglio investire sul digitale  piuttosto che sui banchi a rotelle? “L’impegno del precedente governo  e di questo sul digitale c’è stato e continua a esserci, con oltre 450 milioni investiti nel digitale da inizio pandemia – risponde – Credo che i risultati siano sotto gli occhi di tutti”.

“Nell’ultimo anno le scuole, i docenti e gli stessi studenti hanno visto aumentare in maniera considerevole le dotazioni  digitali. È chiaro che bisogna fare di più e in fretta, e lavorare  come sta facendo il governo per ridurre al minimo il divario digitale, che oggi più che mai è causa di dispersione scolastica e
disuguaglianze educative. Nel Pnrr inoltre – ricorda la sottosegretaria – sono diverse e sostanziali le ulteriori azioni per  migliorare la resilienza digitale nelle scuole e aumentare le competenze del personale scolastico”.

La scuola oggi si può definire un luogo sicuro? “Nessun luogo può definirsi sicuro in assoluto ma credo che il lavoro messo in campo  sulle scuole dia ampie garanzie. Le scuole sono luoghi in cui le regole vengono rispettate e in cui mascherine, igienizzanti e  distanziamento sociale sono ormai la norma”.

Quali errori sono stati  commessi e come intendete risolvere? “Probabilmente è necessario  investire in una maggiore collaborazione con gli enti locali e le  regioni affinché anche i servizi che ruotano intorno alla scuola siano all’altezza di questo immenso sforzo messo in campo dalla comunità  scolastica italiana”.

E sui dati ci sarà maggiore trasparenza? “Ci  deve essere e ci sarà maggiore trasparenza – promette la sottosegretaria – È proprio questa la base per poter operare secondo  criteri scientifici evidenti, bilanciando il diritto allo studio,  all’educazione ed alla socialità con quello della sicurezza sanitaria”.

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