Fisica e Matematica già dalla scuola dell’infanzia. Il Ministero ha pronto il piano. Parisi: “Studio delle materie Stem fin da piccoli, nessuno rimanga indietro”
Lo studio della matematica e della fisica cambierà volto. Così come annunciato lunedì scorso, nel corso di un’intervista a Il Messaggero, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha intenzione di rivedere l’insegnamento delle materie scientifiche a scuola.
L’obiettivo è aiutare gli studenti ad avvicinarsi all’insegnamento delle materie tecnico-scientifiche.
Sempre al quotidiano romano interviene uno dei componenti del gruppo di studio, il Premio Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi: “Gli studenti devono poter avvicinarsi allo studio della fisica, ad esempio, in maniera pratica, concreta. Devono poter vedere o realizzare loro stessi gli esperimenti: per passare all’astrazione, bisogna prima toccare con mano”.
E ancora: “Il prima possibile, dalla scuola dell’infanzia, poi deve continuare alle elementari, alle medie e così via. Ovviamente servono gli strumenti giusti, adatti ai bambini dai 3 ai 5 anni. Consideriamo che a quell’età, come espresso in maniera molto forte da Maria Montessori, i piccoli sono ‘naturalmente scienziati’. Quindi è il momento giusto per farli avvicinare a questi temi”.
Poi aggiunge: “La matematica e la fisica possono diventare un gioco: si possono creare delle bilance, ad esempio, con i pesi più grandi e più piccoli e far vedere ai bambini quel che succede, o il travaso di acqua. Penso al lavoro svolto da Emma Castelnuovo che portava in classe fogli di carta, pieghevoli adatti a costruire figure, per spiegare la geometria alle medie e farla vedere concretamente ai suoi alunni. Il pensiero astratto è il punto di arrivo, non di partenza: bisogna partire infatti dal concreto”.
Infine spiega: “Per le materie Stem dobbiamo fare in modo che chiunque ne conosca le basi. Anche chi poi non andrà a studiare fisica all’università: è importante che ci sia una formazione costante durante la carriera scolastica dei ragazzi. Si tratta di materie molto concrete, dobbiamo trasmetterle agli studenti e fare in modo che, a tutti, ne rimangano gli insegnamenti”.
Italia indietro per numero di laureati nelle materie Stem
L’Italia continua ad essere indietro per numero di laureati, in particolare per le discipline Stem: abbiamo una media di 6,7% di laureati in materie tecnico-scientifiche contro una media europea del 12-13%. Nel nostro Paese il 51% dei maturandi non raggiunge la soglia minima sulle competenze di matematica. In alcune regioni del Sud la percentuale sale addirittura al 70%.
Già in precedenza il titolare del dicastero di Viale Trastevere aveva detto: “Il livello di competenze non sempre adeguato e la ridottissima platea di studenti, in particolare modo di studentesse, che scelgono discipline scientifiche, ingegneristiche e matematiche, non sono motivati dalla presunta scarsità di talenti o di meriti personali. Si tratta piuttosto di non adeguati incontri orientativi, cioè di un non adeguato orientamento degli studenti con queste discipline”.