Fiori alla maturità? Crepet contro tutti: “Gesto ridicolo, indebolisce i ragazzi”. Ma i fioristi ribattono: “Un fiore non è ridicolo, si non banalizzi i gesti d’affetto”

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La presidente dei fioristi di Padova, Eleonora Dallan, risponde alle dichiarazioni dello psichiatra Paolo Crepet, che ha definito “ridicolo” il gesto di regalare fiori ai figli per l’esame di maturità.

“Regalare fiori è una pratica antica e carica di significato, non un gesto consumistico da demonizzare”, afferma Dallan, che difende con forza il valore simbolico dei fiori come strumento di comunicazione non verbale.

La polemica nasce da alcune affermazioni di Crepet, secondo cui portare dei fiori ai figli dopo la maturità sarebbe un’esagerazione, un comportamento che “indebolisce i ragazzi” anziché stimolarli.

Parole che hanno suscitato la reazione della presidente dei fioristi padovani: “Stigmatizzare un gesto d’affetto come quello di regalare un fiore, frutto del lavoro quotidiano di tanti professionisti, è una mancanza di rispetto”, sottolinea Dallan.

“I fiori sono da sempre un veicolo di emozioni, accompagnano l’uomo fin dall’antichità per esprimere gioia, dolore, gratitudine e soprattutto amore”.

Per la presidente Dallan, ridurre il fiore a un semplice oggetto consumistico significa svuotarlo del suo profondo significato simbolico. “Come il brindisi celebra un momento di gioia condivisa, così il fiore diventa espressione tangibile di un sentimento”, spiega.

L’augurio di Eleonora Dallan è che gesti semplici e genuini come quello di donare un fiore non vengano travolti dalla spirale di critiche e giudizi affrettati. “I fiori non sono “non idonei” a trasmettere valori importanti, anzi, possono diventare un ponte prezioso per esprimere l’amore tra genitori e figli, soprattutto in momenti significativi come quello della maturità”.

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