Fioramonti, appunti per il ministro Bianchi: sicurezza, riduzione vincolo quinquennale, reclutamento, concorso Dsga

L’ex ministro dell’istruzione, università e ricerca Lorenzo Fioramonti illustra su Facebook alcuni appunti per il neo ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi.
Sicurezza
Garantire la sicurezza nelle scuole richiede una serie di interventi immediati: a) sanificazione forzata dell’aria nelle aule, attraverso opportuni sanificatori di ultima generazione, utili sia contro i virus sia contro l’inquinamento atmosferico; b) riduzione del numero di studenti nelle aule (soprattutto per le cosiddette “classi pollaio”); c) aumento degli organici, a partire dal l’immediato pagamento dei contingenti Covid, che attendono da mesi; d) revisione responsabilità penale dei dirigenti scolastici.
Insegnamento e apprendimento
È anche urgente una valutazione sulla DAD, per capire cosa ha funzionato e cosa non ha dato i risultati sperati. Se la didattica digitale integrata deve diventare parte del curriculum scolastico ordinario, allora serve lavorare ad una piattaforma pubblica e a nuove regole operative, onde evitare l’acuirsi di disuguaglianze e inefficienze. Serve poi un intervento di breve e medio termine sul personale docente, a partire dalla loro retribuzione e dalla loro mobilità. Come proposi da Ministro, in attesa di un vero e proprio adeguamento degli stipendi ai livelli europei, sarebbe auspicabile consentire alle Regioni di erogare bonus affitto, spesa e una vera e propria “allowance” esentasse per gli insegnanti fuorisede. Occorre poi ridurre il cosiddetto “vincolo quinquennale” e garantire piena mobilità intra-regionale.
Reclutamento e abilitazione
Serve un piano coraggioso di reclutamento che riduca drasticamente il precariato, a partire dai settori più sensibili, come il sostegno, dove sono tantissime le cattedre in deroga, mentre migliaia di specializzati restano precari. Bisogna poi intervenire sul concorso straordinario, aumentando i numeri degli idonei, e accelerare su quello ordinario. Il Prof. Bianchi aveva giustamente chiesto 120 mila assunzioni nel rapporto che la sua task force aveva predisposto per il Ministero nel 2020. Per arrivare a questi numeri non si possono aspettare i concorsi attuali, almeno per come sono stati impostati. Nella Legge di Bilancio da me varata nel 2019 si prevedeva un nuovo percorso di abilitazione, purtroppo abbandonato dall’amministrazione successiva. Bisogna ripartire da lì per chiarire in modo stabile come lo Stato intende reclutare e formare gli insegnanti.
Personale amministrativo
Infine, occorre intervenire per rafforzare le dirigenze e le segreterie amministrative. Anche in questo ambito, le lacune sono ormai intollerabili. Mancano molti dirigenti di ruolo e troppe sono le reggenze, anche su grandi istituti. Serve valorizzare il ruolo e l’impegno di tanti dirigenti amministrativi, come previsto anche dal mio decreto varato nel 2019, che prevedeva un concorso riservato subito dopo il concorso ordinario che si è appena concluso.
Ovviamente il mondo dell’istruzione richiede una vera e propria rivoluzione. Ma è difficile immaginare un cambiamento innovativo fin tanto che il settore sarà vessato da così tanti problemi e squilibri, che rischiano di rendere irraggiungibile qualunque obiettivo di riforma ambiziosa.