Fino a 40mila euro di multa per chi deturpa i beni culturali. Il governo approva disegno di legge

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge recante “Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici”.

Il primo comma dell’articolo 1 del progetto di legge presentato dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, prevede la punizione con una sanzione amministrativa pecuniaria di importo compreso tra 20.000 e 60.000 euro per chiunque distrugga, disperda, deteriori o renda in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici di sua o di altrui proprietà. Tale sanzione si applica a prescindere dal fatto che siano già previste sanzioni penali per il reato commesso.

Il secondo comma dell’articolo 1 del suddetto progetto di legge prevede invece la sanzione amministrativa pecuniaria di importo compreso tra 10.000 e 40.000 euro per chiunque, al di fuori dei casi di distruzione, dispersione, deterioramento o resa inutilizzabile dei beni culturali o paesaggistici, deturpi o imbratti tali beni di sua o di altrui proprietà o ne faccia un uso pregiudizievole per la loro conservazione o integrità ovvero un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico. Anche in questo caso, tale sanzione amministrativa pecuniaria si applica indipendentemente dalla presenza di eventuali sanzioni penali.

Sangiuliano: “Gli attacchi producono danni economici alla collettività”

“Gli attacchi ai monumenti e ai siti artistici producono danni economici alla collettività. Per ripulire occorrono l’intervento di personale altamente specializzato e l’utilizzo di macchinari molto costosi. Chi compie questi atti deve assumersi la responsabilità anche patrimoniale”. È quanto sottolinea il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a margine del Consiglio dei ministri che ha approvato il disegno di legge da lui proposto.

“Secondo i dati che mi sono stati forniti dalla Soprintendenza Speciale di Roma – riferisce il titolare del Mic – il ripristino della facciata del Senato è costato 40.000 euro. Ebbene, chi danneggia deve pagare in prima persona. A seconda della gravità della fattispecie, si va da un minimo di 10.000 ad un massimo di 60.000 euro. Tali somme si aggiungono a quelle cui verranno eventualmente condannati a pagare i trasgressori in sede penale o civile. Si tratta, infatti, di sanzioni amministrative immediatamente irrogabili dal prefetto del luogo dove il fatto è commesso, sulla base delle denunce dei pubblici ufficiali”, ricorda il ministro Sangiuliano.

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