Legge di Bilancio 2026, la Ragioneria dello Stato detta la linea: nuove esigenze solo con tagli corrispondenti. Gestione ancora più rigorosa delle risorse, con margini di manovra ridotti

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La Ragioneria generale dello Stato ha diffuso una circolare indirizzata a tutte le amministrazioni autonome e ai ministeri in vista della prossima legge di bilancio.

La circolare n.14 del 15 maggio sottolinea che, alla luce dell’attuale quadro di finanza pubblica, ogni nuova o maggiore esigenza di spesa dovrà essere compensata da una corrispondente riduzione di risorse già presenti in bilancio. In altre parole, non sarà possibile introdurre nuove spese senza individuare contestualmente tagli o risparmi equivalenti su altre voci di bilancio già esistenti. La circolare richiama quindi tutte le amministrazioni a una gestione rigorosa e responsabile delle risorse, in linea con le regole di equilibrio finanziario.

Orizzonte pluriennale e attenzione al medio-lungo periodo

Le previsioni di bilancio dovranno essere elaborate non solo per il prossimo triennio 2026-2028, ma anche considerando un orizzonte temporale più ampio, fino al 2032. La Ragioneria invita infatti a prestare particolare attenzione alle annualità comprese nel periodo 2026-2032, sottolineando la necessità di una programmazione che guardi oltre il breve termine. La formulazione delle previsioni dovrà quindi tenere conto dei vincoli imposti dal percorso della spesa netta indicato nel Piano strutturale di bilancio, garantendo la sostenibilità economica non solo per il triennio immediato, ma anche per gli anni successivi. L’obiettivo è evitare squilibri futuri e assicurare la tenuta dei conti pubblici nel medio-lungo periodo.

Nuove regole europee e sostenibilità della spesa

La circolare evidenzia inoltre il cambiamento introdotto dalle nuove regole di governance economica europea, che segnano il passaggio da indicatori di equilibrio di bilancio basati principalmente sul saldo, a un sistema centrato sull’aggregato di spesa netta primaria. Tale aggregato viene inserito all’interno di un Piano strutturale di bilancio di medio termine, della durata di quattro o cinque anni. Secondo la Ragioneria, ciò richiede un approccio improntato alla sostenibilità economica e alla responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche, con una visione che superi la logica del solo triennio di previsione. Le amministrazioni sono quindi chiamate a una pianificazione attenta e coerente con i nuovi vincoli europei, per garantire la stabilità finanziaria e il rispetto degli impegni assunti a livello comunitario.

CIRCOLARE

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