Figure di sistema nella scuola, una riforma necessaria per l’autonomia scolastica. L’appello di ANCoDiS

Il prossimo tavolo per il rinnovo del CCNL della scuola dovrà necessariamente affrontare la definizione dell’Area delle figure di sistema. Si tratta di quei docenti che quotidianamente, oltre all’insegnamento, si dedicano al funzionamento organizzativo e didattico dell’istituto.
Tale lavoro aggiuntivo è fondamentale per la progettazione e realizzazione dell’offerta formativa, per garantire il diritto allo studio e i servizi alla comunità scolastica. La proposta avanzata, partendo dall’atto del Ministro Valditara e dal Patto per il rinnovo della PA firmato dal Ministro Zangrillo, prevede una definizione contrattuale dell’area articolata in cinque unità operative: funzionamento organizzativo e della sicurezza; funzionamento didattico e della valutazione; continuità e orientamento; accoglienza e inclusione; innovazione tecnologica e digitale.
Riconoscimento professionale e requisiti di accesso
Un punto cruciale della proposta riguarda il riconoscimento giuridico e contrattuale del Collaboratore vicario, con il distaccamento dall’attività di insegnamento in tutte le scuole autonome. L’iniziativa non mira a creare gerarchie, come sostengono i difensori dello status quo, ma a riconoscere la complessità della realtà scolastica attuale. Senza l’impegno qualificato di queste figure, l’attuale modello organizzativo formale non potrebbe funzionare efficacemente. Per accedere all’area delle figure di sistema, vengono indicate condizioni specifiche: formazione obbligatoria e continua, valutazione delle competenze e permanenza almeno triennale nella stessa scuola. Questi requisiti garantirebbero continuità e professionalità nell’esercizio di ruoli così delicati.
Un’innovazione nell’interesse della scuola
L’ANCoDiS, attraverso il suo presidente Rosolino Cicero, esprime fiducia nella possibilità di un’innovazione contrattuale che guardi all’interesse generale della scuola autonoma e non a quello di singole parti. L’associazione confida di poter presentare la proposta al Ministro Valditara, alle forze politiche, alle associazioni di categoria e alle organizzazioni sindacali.
La definizione di quest’area rappresenterebbe un passo significativo verso il riconoscimento formale di funzioni già svolte da numerosi docenti, contribuendo a una migliore organizzazione del sistema scolastico e valorizzando professionalità finora non adeguatamente riconosciute dal punto di vista contrattuale.