Festa di fine Ramadan in Italia: la proposta di legge di Soumahoro per il riconoscimento

Dopo settimane di intense polemiche legate alla scelta dell’istituto Iqbal Masih di Pioltello di chiudere in corrispondenza della festa di fine Ramadan, arriva una proposta di legge firmata dal deputato Aboubakar Soumahoro, che vorrebbe riconoscere la fine del Ramadan un giorno di festa in Italia.
“Oltre a rispettare i principi della laicità dello Stato e della pluralità religiosa previsti dalla Costituzione, credo che questo sia un modo concreto per riconoscere, aggiornare, adattare e armonizzare le leggi del nostro Paese con la realtà attuale e rinnovata”, spiega il deputato.
“Infatti, l’Italia è cambiata, arricchendosi di pluralità anche dal punto di vista religioso. Oggi, l’Islam è la seconda religione più diffusa“, prosegue.
“Il nostro Paese è la terza nazione nell’Unione Europea, dopo Germania e Francia, per presenza di persone della comunità di fede musulmana. Dobbiamo avere il coraggio di abbracciare senza paura la nuova realtà fatta di diversità e pluralità. Per costruire questo futuro di convivenza armonica, bisogna dare a tutte le religioni pari dignità come lo prevede anche la nostra Costituzione”, ha aggiunto, spiegando le motivazioni della sua proposta di legge.
Sul caso della vicenda di Pioltello, Valditara ha ribadito: “Siamo intervenuti per far rispettare la legalità, perché il provvedimento non era motivato e perché i giorni di vacanza erano quattro anziché tre, come invece prevede Regione Lombardia: la scuola ha ora corretto il provvedimento. Io sono del parere però che l’integrazione si faccia tenendo aperte le scuole e non chiudendole. La decisione è stata per me sbagliata”.
Mattarella: “La libertà religiosa è uno dei fondamenti della convivenza”
In occasione della fine del mese di Ramadan arriva il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quasi a voler placare le polemiche di queste settimane.
“La Costituzione ci ricorda che tutte le confessioni religiose sono libere davanti alla legge, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. La libertà religiosa è uno dei fondamenti della convivenza, riconosciuta dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite. La promozione del mutuo rispetto tra fedi e culture, elemento della coesione sociale della nostra comunità, sollecita l’esercizio di una responsabilità condivisa per il bene comune” dice Mattarella.
“Il messaggio delle religioni per la pace è senza confini e ad esso dobbiamo fare riferimento, specie nell’accompagnamento dei giovani all’educazione alla reciproca comprensione“.
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