Festa di fine Ramadan a scuola, il preside si difende: “Insultato come se avessi fatto un sacrilegio. Nell’istituto il 43% è di nazionalità straniera”

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La scuola dell’infanzia, primaria e media Iqbal Masih di Pioltello, in provincia di Milano, ha deciso di chiudere i battenti il 10 aprile in occasione della festa di Eid al-Fitr, che segna la fine del Ramadan.

La decisione, presa dal consiglio di istituto dieci mesi fa, ha acceso un acceso dibattito, con Matteo Salvini che l’ha definita “inaccettabile”.

Un contesto multiculturale

L’istituto, intitolato al bambino pakistano simbolo della lotta alla schiavitù minorile, conta 1300 alunni, di cui il 43% di nazionalità straniera. “In questo contesto”, spiega il dirigente scolastico al Corriere della Sera, “accadeva che il giorno di Eid-El-Fitr, metà degli alunni o anche più restassero a casa”.

Un riconoscimento della specificità del contesto

La decisione di chiudere la scuola per Eid al-Fitr è nata quindi da un ragionamento portato avanti da alcuni docenti e poi accolto all’unanimità da tutti. “Non è stato un favore alla comunità araba e non è stato tolto nulla a nessun altro”, precisa. “Certamente non è un gesto che cancella l’identità culturale dello Stato in cui siamo, è semplicemente il riconoscimento di una specificità del nostro contesto scolastico”.

Le polemiche e la risposta del preside

La scelta di chiudere la scuola per Eid al-Fitr ha però scatenato le polemiche, soprattutto da parte della Lega. Il vicepremier Matteo Salvini ha parlato di “una scelta inaccettabile, contro i valori, l’identità e le tradizioni del nostro paese”.

Il preside ha risposto alle critiche: “Ricevo insulti in privato sui social, come se avessi fatto un atto sacrilego. Con dispiacere noto che gli adulti non sanno mettere in pratica ciò che insegniamo agli alunni. Ovvero la comunicazione non ostile, l’accettazione del punto di vista dell’altro”.

Un’isola felice di inclusione

Il dirigente scolastico ha poi sottolineato come la scuola Iqbal Masih sia un esempio di inclusione e di convivenza pacifica tra culture diverse: “Nella nostra comunità scolastica c’è una serenità nei rapporti tra famiglie di origine diversa, forse siamo un’isola felice che non tutti comprendono”.

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