Fare scuola in videoconferenza, il caso di Marettimo
GB – Era il 2007 quando si decise di attuare un progetto molto innovativo per la scuola italiana: la scuola a casa per aiutare due bambini isolani di Marettimo, un’isoletta delle Egadi in provincia di Trapani, che quell’anno cominciavano la prima media e i cui genitori erano il panettiere e la guardia forestale dell’isola.
GB – Era il 2007 quando si decise di attuare un progetto molto innovativo per la scuola italiana: la scuola a casa per aiutare due bambini isolani di Marettimo, un’isoletta delle Egadi in provincia di Trapani, che quell’anno cominciavano la prima media e i cui genitori erano il panettiere e la guardia forestale dell’isola.
I bambini avevano 11 anni ed erano gli unici due, un maschietto Gaspare ed una femminuccia Jessica, a dover frequentare la prima media.
Il progetto Marinando (MARettimo IN Ambiente di appreNDimento Online) prese vita grazie al finanziamento dei fondi strutturali europei e fu sostenuto dalla Direzione Generale per le relazione Internazionali del MPI, attraverso il contributo dell’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica. Prima c’era stato il progetto SCOLA (Sviluppo Collaborativo Online Learning object Autoprodotti), che ha gettato le basi per la sperimentazione della didattica tramite internet, con l’obiettivo di far uscire dall’isolamento sociale e culturale quei docenti e studenti che lo vivono costantemente.
Si riuscì a contattare due scuole toscane per completare il team di docenti, che doveva seguire i bambini: il provveditorato infatti diede solo due docenti in presenza, uno per l’area umanistica e uno per quella matematica.
L’Istituto Statale della SS. Annunziata (Poggio Imperiale) di Firenze, insieme all’IC E.Fermi di Scandicci, si collegarono con la scuola di Marettimo attraverso videoconferenza e lavagna elettronica condivisa. Le aule delle scuole coinvolte nel progetto sono state allestite con le stesse seguenti apparecchiature:
- lavagna interattiva elettronica condivisa
- sistema di videoconferenza.
Le tecnologie messe a disposizione e finanziate dal Programma Operativo Nazionale per la scuola di Marettimo e dall’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica per le scuole fiorentine, possono essere distinte per due scopi:
- quelle dedicate allo svolgimento delle lezioni in classe. Server di multiconferenza, videocamere, mixer, microfoni, diffusori, kit lavagna digitale, videoproiettore, notebook, plasma, etc..
- quelle dedicate alle attività sincrone e asincrone. In particolare il software Edulab, realizzato dal Centro Elaborazione Dati dell’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica. Questo strumento, una sorta di "laboratorio online", consente di condividere i materiali didattici, permettere il confronto tra i docenti per la preparazione delle attività didattiche e la comunicazione con e tra gli studenti.
Per lo svolgimento dell’attività sperimentale è stato istituito un gruppo di coordinamento che ha visto impegnati il promotore Giovanni Biondi, direttore generale dell’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica, i responsabili della parte sperimentale del progetto Massimo Faggioli e la ricercatrice Giusy Cannella, il consulente tecnico-didattico Giuseppe Moscato che oltre ad avere una funzione di coaching (supporto per la formazione in aula) ha elaborato la documentazione dell’esperienza. Il tutor Ermelinda Guarino dell’IC "B. Mineo" di Favignana e le docenti Agata Scarlata e Rosaria di Gregorio che hanno seguito da vicino gli studenti di Marettimo. E ancora, il coordinatore del gruppo dei docenti dell’Istituto "SS. Annunziata" Marco Menicatti, Annasilva Sivieri, docente di italiano dell’IS "E. Fermi", Sauro Baci di Eurobyte per il supporto tecnico sulla Lavagna Interattiva Multimediale della Smart Tecnology e Gualtiero Anselmetti della Satnet per l’installazione del sistema di videoconferenza.
La media dei collegamenti settimanali è stata di nove ore con l’Istituto della "SS Annunziata" e di due ore con l’"Enrico Fermi" di Scandicci. Nelle nove ore sono state erogate attività di musica, arte e immagine, tecnologia, informatica, spagnolo L3 e scienze matematiche, nelle due ore lingua italiana. Tutte le altre aree disciplinari sono state svolte dai docenti in servizio a Marettimo, attraverso un sistema di condivisione degli apprendimenti, orientate al cooperative learning.
Le lezioni si sono svolte così in ciascuna delle classi collegate:
a) attraverso la videoconferenza, il docente e gli alunni svolgono la lezione vedendo e parlando in tempo reale con il docente e gli alunni dell’altra classe lontana;
b) attraverso la condivisione della lavagna interattiva multimediale, si realizzano attività, spiegazioni, esercitazioni, verifiche che vengono scritte e commentate in diretta indifferentemente tra le scuole.
Quindi si forma di fatto un’unica classe con docenti e alunni, che lavorano e interagiscono come se si trovassero fisicamente nello stesso luogo.
Per facilitare la socializzazione sono state create due importanti opportunità: uno spazio per la comunicazione sincrona, dove gli studenti hanno potuto comunicare liberamente a distanza, e un blog nel quale gli studenti hanno potuto “fissare” le loro esperienze quotidiane non necessariamente legate alla scuola. Ma i ragazzi hanno voluto anche incontrarsi, e verso la fine dell’anno scolastico un gruppo di studenti fiorentini ha raggiunto Gaspare e Jessica nella loro isola e l’emozione vissuta è stata unica.
L’esame di terza media è stato fatto su Ipad. Oggi la scuola media di Marettimo è in stretto contatto con la scuola di Favignana e permette incontri più frequenti tra compagni di scuola. Lo spopolamento della isola è rallentato, anche se si continua a partire per continuare gli studi alle superiori.
Oggi si sperimenta un altro modello possibile: la "didattica allargata". Si fa, per esempio, a Corniglio in provincia di Parma, sull’Appennino Tosco-Emiliano. Qui ci sono molte pluriclassi e grazie al progetto "Scuola@Appennino" e alle nuove tecnologie, è stato possibile attuare progetti didattici condivisi, in cui professori e alunni lavorano insieme in "cloud". Il progetto di Corniglio è diventato il modello per un progetto europeo.
Una legge in Italia che aiuta queste esperienze è quella che permette la creazione di centri didattici digitali. Un’altra è stata presentata alla Camera: dovrebbe garantire la continuità educativa nelle scuole piccolissime e lontane, applicando degli incentivi ai professori e al personale Ata che accettano di andare a lavorare in questi piccoli Comuni.
In un convegno organizzato a Roma da Indire per la prima volta si sono incontrate le "piccole scuole", che stanno crescendo proprio grazie alle nuove tecnologie e a quel piccolo grande progetto chiamato Marinando.
Fonti:
Marinando, la scuola da frequentare dove si vive