Famiglia viaggia per il mondo per un anno: “I nostri figli hanno imparato più di quanto avrebbero mai fatto in una classe”

Dall’ufficio alla roulotte, dalla routine alla scoperta di 20 Paesi: la famiglia Tennant ha fatto della propria vita un’avventura mozzafiato. Un anno in viaggio, con i figli che imparano dalla vita e dalle diverse culture, un’esperienza che fa sognare ma che crea anche divisioni.
Tutto è nato durante la pandemia: Lisa, 42 anni, e Peter, 54 anni, si ritrovano chiusi in casa con i figli Kaiden, 13 anni, e Theo, 11 anni. La routine quotidiana si spezza e le riflessioni iniziano a prendere forma. Nasce l’idea di un cambiamento radicale: lasciare il lavoro, la scuola e partire per un viaggio senza fine.
Lisa si reinventa come assistente virtuale freelance, mentre Peter, inizialmente restio, viene licenziato nel 2021. La decisione è presa: “Abbiamo tolto i nostri figli da scuola e siamo partiti”.
Un anno di avventure: un tour di tre mesi nel Regno Unito, un viaggio in Europa con Croazia e Belgio, e poi il grande salto: Dubai, Thailandia, Cambogia, Vietnam, Singapore, Indonesia, Filippine, Malesia, Giappone, Los Angeles e Francia. Un susseguirsi di esperienze che arricchiscono l’anima e la mente.
La scelta di non istruire i figli a casa durante il viaggio si rivela vincente. L’istruzione diventa l’esperienza stessa, un viaggio ricco di storia, religione e cultura.
Gestire un Airbnb da remoto, lavorare in viaggio e conciliare il tutto con la vita familiare non è sempre facile. Ma la forza del loro sogno li spinge avanti. Dopo un anno, Kaiden e Theo desiderano tornare a scuola e rivedere i loro amici. Un’esigenza che la coppia non aveva previsto, ma che li porta ad accettare il ritorno alla routine. Peter sente la mancanza dei figli più grandi e dei nipoti, mentre Lisa ammette che sarebbe ancora in viaggio se potesse. Un’esperienza che ha cambiato la loro vita e che ha acceso in loro la voglia di nuove avventure in futuro.
Un esempio controverso: la scelta della famiglia Tennant ha acceso un dibattito acceso. C’è chi la ammira per il coraggio e la libertà dimostrata, e chi la critica per aver tolto ai figli la scuola e la stabilità di una vita normale.