Falsi diplomi in Lombardia: condannati due ex insegnanti e collaboratore scolastico
Un’inchiesta della Procura di Vallo della Lucania ha portato alla luce un presunto sistema illecito di produzione e vendita di diplomi e attestati falsi, utilizzati da alcune persone per insegnare o ricoprire altri ruoli all’interno di istituti scolastici in Lombardia.
La Corte dei Conti della regione ha emesso sentenze di condanna nei confronti di tre individui coinvolti nella vicenda.
I tre casi riguardano due persone, entrambi originarie della provincia di Salerno, che hanno insegnato come docenti di sostegno in istituti comprensivi del Mantovano, e un altro uomo, anch’egli salernitano, che ha lavorato come collaboratore scolastico in due comprensivi della Bergamasca. Tutti avevano dichiarato di possedere i titoli necessari per svolgere le rispettive mansioni, ma le indagini hanno rivelato che si trattava di diplomi e attestati falsi, acquistati al prezzo di mille euro e rilasciati da una fondazione socio-culturale di Castellabate.
I primi due hanno patteggiato per falso e truffa, mentre la terza persona è stata rinviata a giudizio per truffa, falso e concorso in corruzione. La Corte dei Conti ha stabilito che il lavoro prestato sulla base di titoli di studio falsamente attestati è privo di tutela e non apporta alcuna utilità all’ente pubblico, facendo venir meno il rapporto tra prestazione e retribuzione.
Pertanto, due imputati sono stati condannati a risarcire rispettivamente 14.442,49 euro e 18.098,80 euro al Ministero dell’Istruzione. Il terzo, invece, potrà tenere i 9mila euro guadagnati grazie a un diploma da ragioniere conseguito nel 1990, ritenuto comunque sufficiente per svolgere il ruolo di collaboratore scolastico.