Fake news, la paura numero uno dei ragazzi sul web: il 40% chiede aiuto. I dati di Telefono Azzurro e BVA-Doxa

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Il Safer Internet Day 2025 si è aperto con un appello accorato da parte di Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro: “Dobbiamo costruire un ambiente digitale più sicuro per i nostri bambini. Serve un impegno globale che investa in infrastrutture, rafforzi la governance delle piattaforme digitali e promuova la cooperazione internazionale”.

Caffo sottolinea l’urgenza di “definire confini normativi” e leggi che mettano al centro “le nuove generazioni”, affinché siano “realmente tutelati anche in rete”. L’invito è esteso anche alle piattaforme digitali, spronate a “privilegiare il benessere di bambini e adolescenti rispetto agli interessi commerciali”. “È una responsabilità collettiva”, conclude Caffo, “verso un futuro in cui ogni bambino possa prosperare in un ambiente digitale sicuro”.

I rischi del web per i più giovani: i dati di Telefono Azzurro e BVA-Doxa

Un’indagine condotta da Telefono Azzurro e BVA-Doxa, presentata all’Università Cattolica di Milano, fotografa la complessa relazione tra giovani e digitale. Smartphone e social network, pur essendo risorse preziose, possono nascondere insidie per il benessere psicologico. Dipendenza, impatto sull’autostima e pericoli psicologici legati all’interazione online sono solo alcuni degli effetti negativi evidenziati. “Il 63% degli intervistati”, rivela l’indagine, “dichiara di aver provato almeno un’emozione negativa mentre era sui social: invidia, sentirsi diversi o inadeguati”. Tra le maggiori preoccupazioni dei ragazzi spiccano le fake news (40%), seguite da privacy e dati personali (34%), cyberbullismo (32%) e adescamento (31%).

Genitori, la prima linea di difesa nel mondo digitale

La ricerca sottolinea il ruolo cruciale dei genitori nella formazione dei giovani all’uso consapevole del digitale. “I ragazzi”, emerge dall’indagine, “in caso di violenza sessuale online, si rivolgerebbero prima di tutto ai genitori (76%)”. Anche di fronte a contenuti dannosi o episodi di cyberbullismo, la maggior parte dei giovani si confiderebbe con i genitori. Il dato evidenzia la necessità di una solida educazione digitale per le famiglie, affinché possano supportare i figli “in modo consapevole e competente”. L’indagine esplora anche temi come l’age verification, vista positivamente dal 44% dei ragazzi, e l’Intelligenza Artificiale, le cui potenzialità e i cui rischi sono percepiti in modo ambivalente dai giovani. La preoccupazione principale legata all’IA rimane la diffusione di fake news (40%).

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