Ex collaboratori scolastici che diventano segretari, ma sono privi di competenza. “Così, da Dirigente scolastico mi ritrovo senza segreteria”, lettera aperta
Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta divulgata da un Dirigente scolastico che racconta della propria esperienza nella gestione di una istituzione scolastica, scontrandosi con alcune problematiche legate alle competenze del personale.
Ecco il testo della lettera firmata
Le Istituzioni Scolastiche sono a tutti gli effetti di legge delle Pubbliche Amministrazioni e come tali hanno un proprio funzionamento, disciplinato per legge, che le espone giuridicamente e penalmente nei confronti dell’utenza e più in generale della popolazione.
Ogni Istituzione Scolastica ha più sedi sul territorio e interagisce con un’utenza di almeno 1000 persone; è tenuta a svolgere atti amministrativi di rilevanza economica, giuridica e penale come ad esempio tutta la contabilità, gli atti degli Esami di Stato, i documenti di valutazione e le certificazioni delle competenze, i contratti di lavoro per il personale in servizio, le ricostruzioni di carriera per il personale in quiescenza, le autorizzazioni stipendiali sulla base dei giorni lavorati e tutta la parte dei progetti (anche centinaia) legati alla didattica e presenti nel Piano dell’Offerta Formativa e dei PNRR.
Sempre più spesso le procedure contabili si svolgono su piattaforme e il cattivo utilizzo di queste ultime provoca errori non facilmente rintracciabili, che poi si traducono in danni economici e giuridici per il personale in servizio. Molte segreterie accumulano ritardi nelle ricostruzioni di carriera, che spesso devono avvenire su sentenza del giudice, a causa della non tempestività del lavoro di ricostruzione delle pratiche, che sono delicatissime (si deve ricostruire il servizio prestato per decine di anni, anche in sedi diverse ed in regioni diverse) e lunghissime.
Nonostante la rilevanza e la “pericolosità” degli atti amministrativi che vengono prodotti, negli uffici di segreteria della scuola italiana si abbatte ogni anno una sciagura: c’è un balletto di collaboratori scolastici che riescono ad accedere alle poltrone degli uffici, molti al primo incarico, senza competenze, provocando paralisi e danni al buon andamento dell’attività amministrativa.
Questo accade perchè dopo 5 anni di servizio i collaboratori scolastici, avendo titoli e certificazioni (spesso acquistate, non acquisite) possono essere utilizzati nelle segreterie.
Godendo di questo privilegio, che ripeto, si ottiene solo per aver svolto la mansione di collaboratore scolastico per 5 anni, queste tipologie di personale si collocano ai primi posti delle graduatorie, danneggiando la categoria dei giovani diplomati (magari con competenze informatiche reali), che sarebbero una benedizione per le segreterie ma non vengono chiamati e non accumulano punteggi, restando indietro nelle graduatorie mentre gli ex collaboratori scolastici accumulano punteggi e vanno sempre più avanti.
La legge che consente questo è l’art. 70 ex art. 59 del CCNL. E come se non bastasse, dopo 5 anni nelle segreterie, gli ex collaboratori scolastici possono diventare Direttori dei Servizi Generali Amministrativi Facente Funzione, ovvero ottenere un ruolo apicale nella gestione economico-contabile della scuola.
Ritengo che questa situazione sia drammatica e non più accettabile per la scuola italiana e per lo Stato: non è possibile che nelle segreterie scolastiche ci sia questo “transito automatico” garantito per legge, da un profilo all’altro (da collaboratore scolastico ad assistente amministrativo e da assistente amministrativo a DSGA), senza alcuna selezione, concorso, formazione.
Non solo con questi transiti si crea danno al Merito, ma si moltiplicano i risarcimenti dovuti per gli errori burocratici e ritardi amministrativi.
Se come paragone volessimo applicare questa procedura di reclutamento “anomala e viziata” (che avviene solo nel Ministero dell’Istruzione e del Merito), ad un altro ministero, avremmo la seguente situazione: …Sono un addetto alle pulizie e sorveglio l’ingresso del Commissariato di Polizia della mia città. ( nel nostro caso Collaboratore Scolastico). Dopo 5 anni, decido di far parte della squadra mobile e divento Agente. (divento nel nostro caso Assistente Amministrativo)…Eeeee TAC! Ci vado!!! Senza sapere nulla di norme, procedure, codici, etc. Poi, dopo aver fatto numerosi danni senza che nessuno potesse dire nulla, (tanto risponde il Dirigente), decido di passare a Commissario…(divento DSGA) eeeee TAC! Eccomi a capo del distretto di polizia, senza alcuna competenza… (cit. dalla rete)
Mi scuso per l’esempio fantasioso (ma calzante) che ho proposto, ma è proprio ciò che accade nelle segreterie scolastiche!
Propongo, con grande rispetto dei ruoli, delle modifiche al sistema:
- assolutamente basta ai titolifici e ai diplomifici;
- abolire l’incarico annuale automatico in segreteria ai bidelli con 5 anni di servizio;
- introdurre una valutazione del servizio già prestato a coloro che ricevono da anni l’incarico in questo modo. Se le cose vanno bene, si resta. Viceversa si torna al profilo di provenienza.
- introdurre accessi esclusivi mediante concorso: agli uffici pubblici si deve poter accedere solo con concorsi pubblici, seri, con procedure certe, blindate, non ricorribili. Senza voler fare polemiche, serve gente che sappia leggere e scrivere, che abbia normali capacità logiche, sia di personalità normale ed equilibrata e sia consapevole di lavorare per lo Stato e quindi tenuto a svolgere le proprie mansioni con disciplina e onore.
Con la presente penso di aver fatto il mio dovere, sperando che qualcuno legga questo appello e possa benevolmente accoglierlo, contestualizzandolo in una prospettiva di miglioramento del servizio pubblico e dello Stato italiano.