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Età pensionabile: l’aumento ci sarà o no nel 2023? Le ipotesi

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Ci sarà aumento dell’età pensionabile per la pensione di vecchiaia nel 2023 o i requisiti rimarranno congelati? Le ipotesi

Quello che preoccupa maggiormente chi ancora non è in pensione ma intende andarci a breve è l’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita Istat. A gennaio 2023, infatti, dovrebbe aumentare l’età pensionabile per la pensione di vecchiaia di 3 mesi, ma solo se l’Istat ci farà sapere che l’aspettativa di vita degli italiani è aumentata. In tutto ciò che ruolo gioca l’epidemia di Coronavirus in corso? Lo scopriamo rispondendo alla domanda di una lettrice:

La domanda, riguarda naturalmente il periodo di emergenza che stiamo vivendo che, ha modificato gli indicatori della speranza  di vita delle persone. A questo proposito chiedo se questo governo bloccherà il limite di età per accedere alla pensione di vecchiaia a 67 anni, fino al 2026, come peraltro era sta già fatto  per la pensione anticipata.

Aumento età pensionabile

Non si sa quali possono essere le intenzioni del governo al riguardo anche perché, almeno in ambito previdenziale non è stato detto molto. Quello che è certo è che l’epidemia di COVID influirà pesantemente sulla speranza di vita.

A causa della pandemia, infatti, nell’ultimo anno l’aspettativa di vita è scesa molto per toccare, in alcune zone del Pese anche i 5 anni in meno. Questo potrebbe avere degli effetti sulle pensioni nei prossimi anni ed in particolare sugli eventuali aumenti dell’età pensionabile che sono, appunto, legati all’aumento della speranza di vita.

In base al meccanismo introdotto dalla Legge Fornero, infatti, se l’aspettativa di vita (l’età media degli italiani) si alza, aumenta l’età pensionabile: se gli italiani vivono di più, quindi, si deve andare in pensione più tardi. Se, invece, l’aspettativa di vita si abbassa, pur non abbassandosi anche l’età pensionabile si congelano gli aumenti previsti ogni biennio.

Tutto quello che si può dire al momento sono solo ipotesi e l’ipotesi è che, visto che il prossimo aumento ci dovrebbe essere il 1 gennaio 2023, molto probabilmente per quella data l’aumento non ci sarà e rimarranno i requisiti congelati (come già avvenuto nel 2021) a 67 anni rimandando l’aumento, sempre che ci sia un’aumento dell’età media, al 1 gennaio 2025.

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