Essere dirigenti scolastici, ma non essere riconosciuti dal MIUR dopo aver vinto un concorso

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Paola Guarino e Valeria Vaccaro per i 50 riservisti campani – Ritrovarsi nella condizione di essere Dirigenti Scolastici senza che l’Amministrazione, che ha indetto il concorso, ti riconosca, è veramente paradossale.

Questo è ciò che è accaduto a 50 docenti campani, i quali rappresentano un caso a dir poco unico in Italia.

Nel 2011 gli aspiranti, hanno preso parte alla procedura, sostenendo e superando brillantemente tutte le prove valutabili del concorso per Dirigente Scolastico.

Unica onta? Aver avuto accesso alle prove scritte a seguito di un provvedimento giurisdizionale. Ciò non ha avuto la stessa ripercussione in altre regioni (vedi Lombardia, Emilia Romagna, Calabria), nelle quali i candidati sono stati regolarmente inseriti nelle graduatorie di merito e successivamente assunti.

La trasparenza dei 50 aspiranti DS si è evidenziata soprattutto ad opera dei governi precedenti i quali hanno compiuto sanatorie legate agli anni 2004-2006 ed in parte anche al 2011 inserendo in esse varie tipologie di ricorsisti ed escludendo solo i campani.

Oggi, a gran voce, chiediamo all’Esimio Ministro Bussetti di utilizzare questo personale già formato su sedi sparse su tutto il territorio nazionale oramai senza Dirigenti da diversi anni e nelle quali è quindi evidente una urgente necessità.

La nuova procedura concorsuale prevede un iter estremamente articolato che definirà il termine del percorso non prima di due anni scolastici lasciando quindi le scuole in reggenza e allo sbando come fino ad oggi si è verificato.

A tal punto ci chiediamo: non sarebbe più utile e meno dispendioso dare spazio a coloro che rappresentano una risorsa, senza ulteriori aggravi economici per lo Stato?

Perché ancora un’ Italia a due velocità?

Ai lettori l’ardua sentenza.

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