Esami di settembre: l’ammutinamento dei docenti precari
Lalla – Un articolo di Vincenzo Brancatisano sulla Gazzetta di Modena illustra un aspetto del precariato che non è certo regionale o provinciale, ma coinvolge in questi giorni molti insegnanti precari in attesa di un incarico. Lo pubblichiamo integralmente, con l’avvertenza che le date indicate fanno riferimento alla provincia di Modena.
Lalla – Un articolo di Vincenzo Brancatisano sulla Gazzetta di Modena illustra un aspetto del precariato che non è certo regionale o provinciale, ma coinvolge in questi giorni molti insegnanti precari in attesa di un incarico. Lo pubblichiamo integralmente, con l’avvertenza che le date indicate fanno riferimento alla provincia di Modena.
"Scuola, le convocazioni tardive per il conferimento degli incarichi annuali dei docenti gettano nel caos le scuole superiori alle prese con gli esami di settembre. E ora il sindacato Gilda invita i docenti inusualmente disoccupati in questo periodo a rifiutare l’invito dei presidi a presentarsi nelle scuole dov’erano in servizio a giugno. «Ne va della vostra dignità» spiega la Gilda, perché neppure i raccoglitori di pomodori si farebbero trattare così per pochi euro.
Il sindacato parla di sfruttamento del lavoro riferendosi alle migliaia di professori “usa e getta” che, a differenza degli altri anni, non sono stati assunti a fine agosto, ma saranno assunti a partire dal 7 settembre, a causa di ritardi che la stessa Gilda imputa ai presidi, chiamati a presenziare alle operazioni di nomina annuale per conto del provveditorato. «Non siamo contenti di questa calendarizzazione» spiega Robertino Capponcelli della Gilda, «e riteniamo non sufficientemente giustificate le ragioni dei dirigenti scolastici». Ma c’è di più. I dirigenti avrebbero avanzato pretese nei confronti dei lavoratori disoccupati.
«Hanno aggiunto – chiarisce Capponcelli – che dal 1 al 9 di settembre vogliono i precari a loro disposizione».
Le pretese dei dirigenti si stanno materializzando in centinaia di telefonate ai propri ex dipendenti licenziati a fine anno scolastico con l’invito a recarsi al lavoro. Molti hanno rifiutato adducendo esigenze di tutela della dignità, mentre altri hanno risposto all’appello, coscienti o no del fatto che l’assunzione per esami e scrutini fa scattare la revoca dell’indennità di disoccupazione: si pagherebbe per lavorare specie se fuori sede.
Alcuni docenti che a propria insaputa si sono trovati nei siti web della scuola come presenti ad esami e scrutini si sono rivolti al legale, convinti che si sia intregrata un’ulteriore prova a sostegno della tesi che la reiterazione pluriennale dei contratti a termine sia illegittima se non supportata da esigenze transitorie, come vuole la normativa nazionale e quella comunitaria, rilanciata da molte sentenze, che condannano l’abuso dei contratti a tempo determinat.
«La scuola che mi licenzia a ripetizione e nel contempo non riesce a fare a meno di me neppure quando mi lascia senza lavoro – protesta un professore – mi deve stabilizzare. E poichè non lo ha fatto, a dispetto della disinformazione di queste settimane secondo cui sono stati immessi in ruolo i precari storici mentre sono stati assunti giovani o giovanissimi carichi di punti, vorrà dire che ci vedremo in Tribunale»."