Erasmus+ numeri in crescita: 83.000 tra docenti e studenti coinvolti nel 2023-24. INTERVISTA al Direttore Generale di INDIRE Flaminio Galli

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Grande successo per il Programma Erasmus+ dell’Agenzia Nazionale INDIRE+, che proprio oggi ha presentato nella Sala Capitolare del Senato a Roma il Rapporto Erasmus+ 2023. I dati sono stati illustrati dal Direttore Generale di INDIRE, Flaminio Galli, mentre a conclusione dei lavori la Presidente di INDIRE, Cristina Grieco, ha fornito una panoramica scientifica più ampia, evidenziando le sinergie del Programma con le attività di ricerca di Istituto.

Il report riguarda tre settori specifici: Scuola, Istruzione Superiore (tutte le attività di istruzione e formazione post diploma, tra cui l’Università) ed Educazione degli adulti. In questi tre settori oltre 83.000 persone nel 2023-24 partiranno per studio, tirocinio o formazione. E i numeri sono in crescita nell’ultimo anno, con 4.900 candidature e 1.700 progetti finanziati.

“Con oltre 13 milioni di europei coinvolti, – ha spiegato il Direttore Galli, nel presentare il Rapporto – il Programma Erasmus è considerato tra i maggiori successi della storia europea. In questo contesto l’Italia rappresenta uno dei principali protagonisti, con oltre 720.000 studenti italiani partiti, dal 1987 ad oggi, per periodi di studio o tirocinio. Il Paese ha dimostrato anche una forte capacità di attrazione e si colloca al secondo posto in Europa per accoglienza, con circa 200mila studenti ospitati dal 2014”.

In crescita anche la partecipazione del settore scolastico, che ha chiuso il 2023 con oltre 16.000 studenti e 10.000 insegnanti in mobilità per formazione e scambi e 1.400 istituti scolastici accreditati. “Molto positivi – ha proseguito Galli – anche i risultati nell’ambito dell’educazione degli adulti, che in Erasmus+ rappresenta un motore importante di inclusione ed equità sociale. Nel 2023 sono state coinvolte nelle mobilità in Europa oltre 2.300 persone tra educatori, formatori e altro staff EDA e circa 1.300 discenti adulti”.

La presentazione dei risultati 2023 ottenuti in Italia nei progetti per la mobilità delle persone e i partenariati di cooperazione si colloca nell’ambito delle attività nazionali di valorizzazione e disseminazione del Programma Erasmus+ per l’Istruzione, la Formazione, la Gioventù e lo Sport dell’Unione europea. Il Rapporto Erasmus+ 2023 presenta un focus su tre ambiti educativi gestiti da INDIRE – che, come detto, sono Scuola, Università ed Educazione degli adulti -, con un’analisi approfondita dei dati della partecipazione italiana e delle azioni-chiave del Programma che offrono la possibilità di prendere parte ad attività di mobilità individuale, partenariati di cooperazione e azioni di sostegno alle politiche.

Per il settore Istruzione, alla scadenza del 23 febbraio 2023, Erasmus+ INDIRE ha ricevuto 934 richieste da Istituti accreditati, di cui 57 come Consorzi (questo numero somma gli Istituti e i Consorzi accreditati negli anni 2020, 2021 e 2022). Risultano approvate 921 Richieste di finanziamento (di cui 865 di singoli istituti e 56 ricevute da Consorzi di scuole coordinati dagli USR o da Istituti capofila).Il budget distribuito ai 921 progetti finanziati supera i 30,5 milioni di euro e sosterrà 7.334 docenti e personale della scuola di fare esperienze di formazione in corsi strutturati (4.435), job shadowing (2.798) o insegnamento in altri Paesi aderenti al Programma (101). Inoltre, sono in partenza 13.722 alunni (+26% rispetto al 2022), che vivranno esperienze di mobilità di breve periodo Erasmus+, sia individuali (1.175) che di gruppo (11.419) in scuole europee. Inoltre, 1.128 alunni hanno scelto invece di trascorre periodi di studio in una scuola partner della durata fino a un anno. Infine, saranno 294 gli esperti e gli insegnanti europei ospitati nelle scuole italiane.

Un altro dato eclatante, sempre relativo al settore Istruzione scolastica, è quello che vede all’avanguardia le regioni del Sud sia sul piano dell’accreditamento, sia sul piano delle richieste di budget approvate. Vediamo. Complessivamente, in Italia risultano accreditati per il settore scuola 990 istituti, di cui 59 come coordinatori di consorzi. La Sicilia si attesta al primo posto con 121 istituti, di cui 4 come coordinatori di consorzio. Seguono la Campania con 112 (di cui 2 consorzi), la Lombardia con 92 (10 consorzi) e la Puglia con 81 istituti (3 consorzi). All’ultima scadenza del 19 ottobre 2023 si è registrato un ulteriore incremento delle candidature ricevute per ottenere l’accreditamento Erasmus+ nel 2024: 1.123 (+17%), di cui 18 come coordinatori di consorzi. La regione con il più alto numero di richieste di budget approvate è la Campania (109), seguita dalla Sicilia (108). Se si guarda comunque al numero di partecipanti approvati, la Lombardia sale al primo posto, con 5.011 partecipanti previsti, mentre la Sicilia segue al secondo posto con 2.234 partecipanti previsti.

“Le azioni di ricerca dell’Istituto nell’ambito dell’innovazione didattica – ha aggiunto la Presidente di INDIRE, Cristina Grieco – devono essere ricondotte a una visione unitaria e integrata, che comprenda anche le azioni del Programma Erasmus, per favorire e promuovere sempre di più l’internazionalizzazione dell’intero sistema scolastico del nostro Paese. Alcune attività della nostra Agenzia Erasmus sono state condotte in sinergia con le finalità strategiche di ricerca dell’Istituto, creando una convergenza su diversi livelli di istruzione, dalla prima infanzia fino all’età adulta. Ne sono una testimonianza le iniziative avviate da Erasmus con le Piccole Scuole, le Avanguardie educative e i progetti che riguardano l’ambito della formazione degli adulti. Questa è la strada giusta per ottenere un impatto reale in termini di competitività e innovazione sul sistema di istruzione italiano”.

I lavori della conferenza sono stati aperti dal messaggio di saluto del Vice Presidente del Senato, Gian Marco Centinaio, e l’Assessore al Lavoro, Università, Scuola, Formazione, Ricerca, Merito della Regione Lazio, Giuseppe Schiboni. A seguire, sono intervenute il Capo Dipartimento del Ministero dell’Istruzione e del Merito, Carmela Palumbo, il Consigliere del Ministro dell’Università e della Ricerca, Andrea Catizone, e, come detto, il Direttore Generale di INDIRE, Flaminio Galli, che ha illustrato i dati e la Vice direttrice della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Elena Grech.

Dottor Flaminio Galli, a che cosa è dovuta questa forte crescita di partecipazione al Programma Erasmus negli ultimi anni, nel settore della Scuola?

Erasmus+ 2021-2027 cresce e con Erasmus+ cresce la scuola.
Tra i fattori che hanno spinto questo incremento di partecipazione, metterei in primis il budget del Programma, quasi doppio rispetto al periodo precedente (2014-2021) e la maggiore conoscenza delle opportunità, grazie anche all’intenso lavoro di informazione e promozione condotto dell’Agenzia Erasmus+ INDIRE con infoday, online e in presenza, e attraverso il lavoro capillare di formazione a livello regionale, portato avanti in collaborazione con gli Uffici scolastici regionali e la Rete degli Ambasciatori Scuola (nel 2023, sono stati organizzati circa 200 eventi in tutte le regioni con la partecipazione di oltre 10.000 docenti e dirigenti scolastici di scuole di ogni e grado).
La crisi pandemica, inoltre, ha portato a una maggiore consapevolezza della necessità di adeguamento della didattica alla trasformazione digitale e quindi una maggiore spinta verso eTwinning e alle opportunità di formazione e aggiornamento finanziate dall’Azione Chiave1. Infine, la struttura stessa del Programma mira a facilitare, almeno in parte, la partecipazione di nuovi Istituti scolastici, anche grazie ad azioni più semplici nella gestione amministrativa, che si pongono come prime esperienze di apertura alla dimensione europea. Ad esempio, soprattutto per quanto riguarda la mobilità degli alunni, il Programma inserisce questa opportunità all’interno dei Progetti di mobilità per la scuola, quindi non più come valore aggiunto all’interno di Partenariati, come avveniva dal 2014 al 2021, ma con un focus specifico sulla mobilità.

Che cos’è e come si ottiene l’Accreditamento Erasmus+? 

L’Accreditamento per la scuola (e per il settore Educazione degli Adulti) è una delle novità più importanti introdotte dal Programma Erasmus+ 2021-2027 e permette alle scuole di inserire la mobilità di alunni, docenti e personale della scuola in una strategia a lungo termine che fa della dimensione europea un punto cardine per migliorare la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento.

Possono candidarsi per l’Accreditamento singoli Istituti o Consorzi presentando un Piano Erasmus+ che definisca obiettivi e strategia a lungo termine, in linea con gli Standard di qualità europei per la realizzazione di attività di mobilità. L’Accreditamento dà la possibilità di accedere a un finanziamento stabile fino alla conclusione del Programma attraverso la presentazione di una richiesta di finanziamento annuale per realizzare le mobilità nei Paesi del Programma.
La prossima scadenza per l’Accreditamento sarà il 1° ottobre 2024.

Le scuole accreditate sono davvero tante. Perché le scuole che non lo hanno ancora fatto dovrebbero ambire all’Accreditamento? Quanto incide la mobilità sull’efficacia dell’insegnamento e sulla qualità degli apprendimenti?

Generalmente, per le scuole che non hanno mai partecipato al Programma, è consigliabile partire con un progetto meno impegnativo, come i Progetti di Mobilità di breve durata che permettono di pianificare poche attività in modo semplice e con un finanziamento facile da gestire, per acquisire esperienza all’interno del Programma, seppur con alcune limitazioni sul numero di partecipanti e sulla durata.

L’Accreditamento ha alcuni importanti vantaggi quali la stabilità del finanziamento e il non dover presentare un progetto ogni anno e permette una pianificazione delle attività a lungo termine, inserendo Erasmus a pieno titolo nell’offerta formativa della scuola.
Le esperienze di mobilità hanno un impatto diretto sugli alunni, in termini di motivazione allo studio, competenze linguistiche ma soprattutto soft-skills e senso di cittadinanza; la possibilità di formarsi, effettuare esperienze di job-shadowing in altri Paesi e costruire relazioni e reti con altre scuole europee rappresenta un arricchimento importante per tutto il personale della scuola che sperimenta nuove metodologie e pratiche. L’impatto della mobilità Erasmus+ riguarda tutto l’Istituto e il modo di fare scuola.

In Italia su 990 istituti accreditati, ben 121 sono in Sicilia, regione che si colloca al primo posto in Italia, e 112 in Campania. Regioni che sono pure ai primi posti anche per il numero di istituti che hanno fatto richieste di budget approvate. Come mai questo insolito fermento al sud? È una novità? 

Non si tratta di un fermento insolito per quanto riguarda i Programmi europei: le regioni del sud Italia, in particolare la Sicilia, sono sempre state molto attive (già da Comenius, nel Programma Socrates e poi Lifelong Learning Program). L’apertura alla dimensione europea è una leva di inclusione anche in territori in situazione di svantaggio.

È normale che a tanti istituti accreditati corrispondano numeri elevati di richieste di budget, sta nella natura di questa azione: come spiegato in precedenza, avere l’Accreditamento permette di presentare una semplice richiesta di finanziamento che serve per attuare la strategia prevista e realizzare le mobilità.

Gli Accreditamenti si trasformano poi in Richieste di finanziamento da parte degli istituti. Quali requisiti devono ricorrere?

La Richiesta di finanziamento (Azione KA121) deve essere coerente con gli obiettivi del Piano Erasmus+ presentato e con le attività possibili secondo la Guida al Programma. Nel modulo di candidatura vengono specificati numero di mobilità per alunni e staff, tipologia di mobilità e durata. Tutti gli Istituti accreditati sono invitati a prestare particolare attenzione all’inclusione favorendo la partecipazione di partecipanti con minori opportunità: studenti e personale con disabilità o provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati o aree meno privilegiate

In genere vengono approvate tutte le richieste o si crea una graduatoria?

La valutazione della qualità del Piano Erasmus dell’Istituto o del Consorzio avviene nella fase di richiesta di Accreditamento, quindi, non sono previste valutazioni qualitative sulla Richiesta budget: ogni domanda di sovvenzione ammissibile riceve un finanziamento. Nel 2023 ad esempio, su 934 Richieste di finanziamento ne sono state approvate 921.

Qual è l’entità dei contributi erogati?

L’importo della sovvenzione assegnata dipende da una serie di fattori: il bilancio totale disponibile per questa Azione, le attività richieste, la distribuzione geografica. Nel 2023 il budget distribuito ai 921 progetti finanziati supera i 30,5 milioni di euro in totale; l’importo assegnato a ogni progetto dipende dal numero di mobilità e dalla tipologia di attività richiesta. C’è da notare che il budget disponibile per ogni Azione aumenta progressivamente di anno in anno nel corso del Programma. Nella prima annualità di Programma, questo importo superava di poco i 17 milioni di euro, sia per il minor numero di richieste sia per un minor bilancio totale disponibile. Nelle tabelle di dettaglio del Rapporto Erasmus 2023 è possibile consultare il budget distribuito per ogni regione.

Quanti sono stati i docenti e le altre figure del personale della scuola che hanno potuto beneficiare in quest’occasione dei finanziamenti erogati per sviluppare esperienze di formazione e di insegnamento in Europa?

Grazie all’Accreditamento, nell’anno scolastico 2023-2024 Erasmus+ permetterà a 7.334 docenti e personale della scuola di fare esperienze di formazione in corsi strutturati (4.435), job shadowing (2.798) o insegnamento in altri Paesi aderenti al Programma (101). Infine, saranno 294 gli esperti e gli insegnanti in job shadowing ospitati nelle scuole Erasmus+ italiane.

Quanti sono stati gli studenti italiani coinvolti?

Gli alunni coinvolti in esperienze di mobilità Erasmus+ sono in crescita costante: 13.722 alunni (+26% rispetto al 2022) vivranno esperienze di mobilità di breve periodo sia individuali (1.175) che di gruppo (11.419) in scuole europee. Sono 1.128 gli alunni che trascorreranno un periodo di studio lungo da tre mesi a un anno in una scuola partner.

Guardando al futuro si scopre che c’è stato nel 2023 un forte incremento delle candidature: 716, contro le 279 del 2022. Questo dato che cosa comporta?  

L’aumento del numero di candidature era in parte previsto anche dalla distribuzione annuale del budget di Programma; chiaramente numeri così importanti richiedono una re-distribuzione del budget e alcuni Istituti quest’anno hanno visto in parte decurtato il budget per le mobilità a favore di nuove scuole che partecipano. Ricordiamo, a questo proposito, che si tratta di un Co-finanziamento.

Questi numeri, ovviamente, hanno anche un forte impatto anche sul lavoro della nostra Agenzia, che si è dotata di nuovo personale in organico per rispondere al meglio alle esigenze di gestione del Programma.

Qualora gli istituti incontrassero delle difficoltà nel redigere in maniera appropriata le richieste, visto che talvolta vengono bocciate, potrebbero ricevere la vostra diretta assistenza?

Come Agenzia Erasmus+ abbiamo un servizio di helpdesk dedicato, attivo sia a telefono che via e-mail (sul sito www.erasmusplus.it sono disponibili tutte le informazioni), seguito direttamente dal personale esperto per ogni Azione. La raccomandazione che facciamo alle scuole per affrontare al meglio sia la candidatura sia la gestione di un progetto Erasmus+ è quella di creare un team di progetto all’interno della scuola e di lavorare a partire dall’analisi dei bisogni della scuola stessa, senza affidarsi a organismi intermedi per la gestione.

Che cos’è la Rete degli Ambasciatori Erasmus? 

L’Agenzia Erasmus+ INDIRE ha creato due reti nazionali a supporto delle attività di informazione e promozione del Programma: gli Ambasciatori Erasmus+ Scuola e gli Ambasciatori Erasmus+ Educazione degli adulti, con l’obiettivo di diffondere a livello regionale le opportunità offerte dal Programma Erasmus+. Il network degli Ambasciatori Erasmus+ Scuola è composto da oltre 260 tra docenti e dirigenti scolastici, esperti di cooperazione e progettazione europea e per le scuole, favorendo così consapevolezza, partecipazione e internazionalizzazione degli istituti del territorio, in particolare quelli più remoti e isolati. La rete degli Ambasciatori Erasmus+ Scuola opera in collaborazione con i Referenti istituzionali e pedagogici nominati dagli Uffici Scolastici Regionali di tutta Italia, per supportare le attività di formazione, promozione e orientamento sul Programma, rivolgendosi a dirigenti scolastici, docenti, studenti e altro personale scolastico.

Il programma Erasmus è considerato tra i maggiori successi della europea. E l’Italia rappresenta uno dei maggiori protagonisti. È così? 

Erasmus+ è il Programma simbolo dell’Unione Europea perché investe sulle persone, sull’apprendimento, la conoscenza, l’incontro tra culture, le opportunità per gli individui e le organizzazioni. L’Italia è, in tutti i settori del Programma, tra i primi 5 Paesi per livello di partecipazione.

Nell’istruzione superiore, cioè quella post diploma, che comprende, tra le altre realtà, università e conservatori, i dati relativi sono altrettanto confortanti? Com’è andata nello specifico? L’impressione è che INDIRE tenga molto alla mobilità, più sfidante, di questa fascia di studenti.

Sin dall’avvio del Programma Erasmus+ per l’istruzione superiore nel 1987, l’Italia registra incrementi nella partecipazione della popolazione studentesca. Sono ben 723.481 gli studenti italiani partiti in 36 anni, di cui 3.034 sono mobilità verso Paesi exraeuropei, opportunità inclusa nel Programma dal 2015. La platea odierna di Istituti di Istruzione superiore partecipanti è pari a 331 per un totale di circa 1.995.156 studenti iscritti presso Università, Politecnici, Accademie di Belle Arti, Istituti superiori per le industrie artistiche, Conservatori, Scuole Superiori per Mediatori Linguistici, ITS Academy. Oltre 45mila studenti (e nel 2023-24 si stima oltre 50mila) intraprendono ogni anno una mobilità Erasmus, per studio o tirocinio, in Europa e nel mondo: un successo di partecipazione che pone l’Italia al quarto posto della classifica europea per numero di studenti in partenza verso mete estere. Quattro atenei italiani sono tra i primi cinque in Europa: in testa da anni l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, seconda Granada, terza l’Università degli studi di La Sapienza, quarta l’Università degli studi di Torino, quinta l’Università degli studi di Padova. Con ben 41.350 partecipanti internazionali accolti, tra studenti, staff e docenti, l’Italia si posiziona invece seconda per numero complessivo di studenti in entrata.
Il tasso di soddisfazione generale relativo alla mobilità Erasmus+ dei partecipanti italiani raggiunge il 100%, a testimonianza della rilevanza di un’esperienza all’estero per l’acquisizione delle competenze chiave per il successo dopo la laurea.
L’Agenzia opera per lo sviluppo di un sistema di istruzione superiore di qualità, rilevante per le sfide attuali, aperto ed inclusivo, garantendo la partecipazione al Programma Erasmus+ da parte del più ampio numero possibile di Istituti e quindi di individui, anche con minori opportunità.

L’aspetto economico in questo caso è piuttosto rilevante per le famiglie, poiché i vostri contributi coprono solo una parte delle spese sostenute all’estero in una mobilità lunga. Viene da pensare subito che sia un’opportunità per benestanti. È davvero così o nella realtà è un problema non sentito dagli interessati?

Il contributo economico comunitario da qualche anno prevede tre fasce, bassa media alta, tarate sul costo di vita del Paese di destinazione della mobilità. Questa è una prima misura concreta per andare incontro alle esigenze economiche che una mobilità verso un Paese internazionale implica. Per le persone in svantaggio economico, misurato sulla base dell’ISEE, è previsto inoltre un top up, una misura economica integrativa, pari a circa 250 euro, proprio per consentire e agevolare l’inclusione di persone con maggiori difficoltà. La portabilità delle borse per il diritto allo studio regionale è un’ulteriore misura cui gli studenti possono ricorrere: non perdono il diritto alla borsa di studio mentre sono in mobilità Erasmus+. Al contributo erogato da questa Agenzia, in genere si sommano contributi integrativi da parte degli Istituti e le Università di appartenenza. In caso di mobilità per tirocinio, il cui contributo è comunque più alto rispetto a una mobilità a fini di studio, di norma l’impresa ospitante integra il sostegno economico con un pocket money o con dei benefit come la mensa lavorativa, un buono trasporti ecc.
Il budget comunitario per Erasmus+ aumenta in maniera importante a ogni programmazione settennale e l’Italia, rispetto ai fondi assegnati dalla Commissione europea per l’istruzione superiore, spende quasi il 100% (99,57% nella Call 2023): una sinergia di intenti tutta tesa a superare quei limiti di natura economica che ancora si possono ravvedere.

Chi è, in questo grado di istruzione, lo studente tipo che ha fatto l’esperienza?

Storicamente la partecipazione al Programma è di genere femminile. Le studentesse rappresentano il 63% della popolazione Erasmus, valore che sale al 65% quando lo scopo della mobilità è uno stage in azienda. In media, il soggiorno all’estero dura 5 mesi e mezzo se effettuato per motivi di studio, 4 mesi in caso di tirocinio.

Siamo il secondo Paese per attrattiva degli universitari, dopo la Spagna. È così? 

È corretto, seguiamo la Spagna nel numero complessivo di persone in mobilità quindi oltre gli studenti, per studio e tirocinio, anche i docenti e lo staff accademico. Stiamo diventando sempre di più un Paese attrattivo, soprattutto in alcuni ambiti. La qualità della vita e la gestione dei nostri Atenei e Istituti facilita inoltre questo miglioramento costante.

Avete voluto dare visibilità anche ai nostri Conservatori, un simbolo nel mondo per un Paese tanto legato storicamente alla musica. Che cos’è l’Orchestra Erasmus? Di che cosa si tratta? 

L’Orchestra Erasmus nasce nel 2017, in occasione dei 30 anni di Erasmus, su iniziativa dell’Agenzia nazionale Erasmus+ INDIRE. Si tratta di una formazione musicale unica nel suo genere e composta da studenti dei Conservatori e degli Istituti musicali che hanno svolto o stanno svolgendo un’esperienza di mobilità internazionale Erasmus. L’iniziativa ha un significato simbolico e intende diffondere i valori della “Generazione Erasmus” – aperta, dinamica, solidale – e dell’Europa, sfruttando la musica come metafora di integrazione, di incontro e di sviluppo di competenze oltre ogni barriera linguistica, geografica e culturale. L’Orchestra ha anche l’obiettivo di promuovere le tante opportunità di formazione e mobilità Erasmus+ per gli studenti del settore di Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM) e contribuire a valorizzare i talenti e l’eccellenza dei Conservatori e degli Istituti Musicali europei, promuovendo collaborazioni e partenariati che offrano opportunità di internazionalizzazione ed esperienze professionali per i giovani musicisti. Fin dal suo debutto, avvenuto durante il Festival D’Europa 2017 a Firenze, le esibizioni dell’Orchestra Erasmus hanno fatto registrare un grande successo di pubblico e hanno suscitato l’interesse istituzionale e mediatico a livello non solo nazionale. Ne è un esempio il recente concerto che si è svolto a Bruxelles il 31 gennaio scorso per la cerimonia di commemorazione del Presidente Jacques Delors, organizzata dalla Commissione europea su diretta iniziativa di Ursula von der Leyen. In questo caso, è stata la stessa Presidente a far contattare la nostra Orchestra e a farla esibire durante la cerimonia come simbolo dell’Erasmus.
Nel 2023 l’Agenzia ha stipulato un accordo con l’Associazione Europea dei Conservatori (AEC), arrivando a includere oltre 220 studenti da 22 Paesi e 60 Conservatori che saranno utilizzati per concerti da svolgersi nel biennio.

Infine, gli adulti. Fino a poco tempo fa gli studenti coinvolti nell’educazione degli adulti non rientravano nel vostro Programma. Che cosa vi ha spinti a introdurre la mobilità anche per questo settore?

La possibilità di svolgere un’esperienza all’estero anche per gli studenti adulti è stata reintrodotta dalla Commissione europea nel 2021, dopo essere stata sperimentata con successo prima del 2014. Una decisione che è stata fortemente sollecitata da tutte le Agenzie nazionali Erasmus, come la nostra, consapevoli del valore fondamentale che essa ricopre per le persone, a qualsiasi età. Nel 2023, questa specifica opportunità è diventata prioritaria nelle indicazioni europee per la realizzazione dei progetti Erasmus+ in questo settore. I motivi sono molteplici. In due parole potremmo riassumerlo in apprendimento attivo per tutti e inclusione sociale. Vivere un’esperienza formativa in un altro Paese, incontrando altri adulti in formazione, parlando un’altra lingua, e rimettersi in gioco qualsiasi sia stato il proprio percorso di vita, per molte persone non sarebbe immaginabile senza l’intermediazione dei centri educativi. Invece questa opportunità è sempre più necessaria per mettere gli adulti in contatto con le opportunità di crescita culturale e lavorativa del mondo attuale, contribuisce a mettere in pratica il diritto all’apprendimento permanente, promuove i valori europei e la democrazia, creando al contempo moltiplicatori dell’apprendimento degli adulti. Come ulteriore ricaduta la mobilità formativa sostiene la salute fisica e mentale delle persone e ne aumenta il benessere.

Chi è, in questo caso, lo studente tipo che aderisce a Erasmus? 

I discenti adulti sono tutti coloro che siano coinvolti in percorsi educativi, e dunque un pubblico estremamente vasto che può “fare l’Erasmus” in età adulta: sono i lavoratori che stanno aggiornando le proprie competenze, i senior dei percorsi formativi della terza età, ma anche i migranti iscritti nelle nostre scuole per conseguire il riconoscimento di lingua o il diploma che consentirà di accedere al lavoro e, infine, i giovani adulti che si sono allontanati dal percorso di istruzione formale e che si iscrivono alle scuole serali. Servirebbero quindi finanziamenti più significativi per coprire la richiesta di una platea così vasta e spesso proveniente da contesti socioeconomici svantaggiati dove non solo viaggiare, ma anche studiare è un lusso.

Quante persone sono state coinvolte nel settore Adulti? 

La novità della mobilità per gli studenti adulti ha suscitato un crescente interesse dalla sua attuazione, ma è nel 2023 che si è registrato il dato più importante con circa 1300 (+72% rispetto al 2022) i discenti, di cui il 78% sono persone con minori opportunità, partiti, da soli o in gruppo per svolgere un’esperienza di apprendimento all’estero. Nei primi tre anni della programmazione 2021-2027 sono stati impegnati oltre 11 milioni di euro per consentire la mobilità per apprendimento di oltre 1.700 discenti e quasi 3.500 educatori, formatori e altro personale, provenienti da 391 organizzazioni, istituti ed enti dell’Educazione degli adulti. Il nostro impegno a rendere Erasmus sempre più inclusivo si sta concretizzando.

Il rapporto Erasmus+ 2023

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